Parsi
Per alimentare l’impegno a difendere definitivamente - si spera! - le donne dalle modalità manipolive, subalterne e tragiche con le quali molte di loro vengono trattate dagli uomini che le odiano, cinque sono gli statuti informativi e formativi da prendere in considerazione e far valere. Anzitutto che la loro vita non possa trasformarsi nella ricerca di un costante, abnegante, frustrante sacrificio per ricevere consenso e considerazione dagli uomini e, pertanto, consumarsi nel dover essere sottomesse, anche e soprattutto, sessualmente ed economicamente a loro, come mogli, madri, compagne. E, ancora, che la loro libertà in merito alla vita sentimentale e sessuale, possa esprimersi - ovviamente nelle modalità identitarie del femminile - in assoluta parità di diritti e di doveri con quella maschile. In analogo modo vanno intesi, definiti, condivisi, oneri economici, priorità, presenza, attenzioni, responsabilità allorquando una coppia genera dei figli. Poichè la maternità di una donna prevede, a livello psicocorporeo, durante la gravidanza e, ancor più, nel parto, nello svezzamento dei neonati e durante la loro infanzia, un coinvolgimento ed un impegno di assoluta rilevanza, anzitutto per lei!. Impegno che dovrebbe essere sostenuto, anche e soprattutto, dalla presenza attenta ed amorosa del partner. La vita sociale e il lavoro sono, poi, elementi di rilevante importanza per la realizzazione di ogni individuo - uomo o donna che sia! - e nella vita di coppia. E vanno tutelati così da evitare che si parli delle casalinghe come delle donne “mantenute” dal marito eo dal compagno. Infine, è all’informazione e alla formazione relativamente ai grandi meriti delle donne che hanno segnato e fatto la storia del nostro Paese, come coraggiosi, prestigiosi, irrinunciabili esempi di lungimiranti capacità umanistiche e scientifiche. Ne cito , avendo letto con emozione, passione,ammirazione, il bellissimo libro di Gea Finelli “Nel Mare di Elsa”( Edizione Nutrimenti, 2023), una soltanto per tutte: Elsa Morante.