
Cinisello Balsamo, la cerimonia per Sergio Ramelli
Cinisello Balsamo (Milano), 29 aprile 2025 – La lunga giornata di Cinisello Balsamo si è conclusa con una piazza divisa a metà. Da un lato le istituzioni con il sindaco Giacomo Ghilardi e il presidente del Senato Ignazio La Russa, che hanno inaugurato una piazza in via Frova, intitolandola a Sergio Ramelli nel giorno del 50esimo anniversario della sua scomparsa.

“Ricordiamo un giovane studente milanese, barbaramente ucciso, 50 anni fa, per le sue idee – ha spiegato Ghilardi -. La targa vuole essere un invito a conoscere e ricordare la storia di un giovane prima minacciato poi colpito a morte, a soli 19 anni, da avversari politici, che neppure lo conoscevano, solo per il pensiero espresso in un tema di classe. Un gesto di memoria dunque e di riconoscimento nei confronti di una vittima innocente della violenza politica e dell’intolleranza ideologica che negli anni '70 infiammò l'Italia. Un richiamo al rispetto democratico delle idee”.
Dall’altra parte della piazza, dopo il cordone delle forze dell’ordine, qualche bandiera di Avs e Rifondazione Comunista, ma soprattutto i rappresentanti del Collettivo 20092 dietro lo striscione “Siamo stati fin troppo sobri. Ora e sempre Resistenza”. Gli slogan chiari nei cartelli: “Via i fascisti dai quartieri”, “Nessun titolo, spazio, piazza ai fascisti”, “Il fascismo non è mai morto. La Resistenza continua”. Poi i cori: “Resistenza”, “Fuori i fascisti da Cinisello“, “Fascisti, carogne, tornate nelle fogne”, fino al riferimento diretto al presidente del Senato (“La Russa stai attento ancora fischia il vento”). “Queste transenne sono il simbolo della loro paura. Si sono nascosti perché non volevano scendere a contatto con noi”. I centri sociali distribuiscono anche i fischietti tra via Libertà e piazza Gramsci. “Per far sentire che Cinisello non è d’accordo all’intitolazione di una piazza a un fascista. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni stamattina ha invitato la popolazione italiana ad avere una memoria condivisa. Ma come possiamo condividere la memoria di un ragazzo che rappresenta tutto ciò in cui noi non crediamo? Noi non vogliamo condividere la memoria di un fascista. Già la nomina di La Russa a presidente del Senato è stata la prima prova che questo Governo voleva cambiare la memoria del Paese e riscrivere la nostra storia partigiana. La Russa dovrebbe essere qui, ma noi non lo vediamo perché ci hanno tenuti troppo lontano.
Ieri a Sesto San Giovanni ha accostato il nome di Ramelli a quello di Fausto e Iaio: vergogna! Non è vero che le morti degli anni di piombo sono tutte uguali”.
La Russa ha replicato a distanza. “Siamo qui a parlare di amore, non di odio o contrapposizione. Saluti romani non ce ne sono stati. E’ il momento di una pacificazione nazionale, non delle polemiche”. Una terza piazza ha animato Cinisello Balsamo in questa giornata iniziata presto, con un centro storico blindato e il centro culturale Il Pertini chiuso addirittura in anticipo alle 16. In piazza Italia, nel quartiere di Balsamo, un terzo presidio è andato in scena, organizzato dall’Anpi e dall’Aned, dal centrosinistra e da Emergency e da altre associazioni che, come a Sesto, hanno voluto “ricordare le radici antifasciste di questo territorio, il suo contributo alla Resistenza e dire no alla strumentalizzazione politica di un ragazzo ucciso durante gli anni di piombo”