
di Graziano Masperi
Altre spese per il Comune. Il ricorso al Tar dell’associazione islamica Abu Bakar e la successiva sconfitta, con sentenza arrivata proprio l’altro giorno, costano caro in termini di soldi. Meno dello scorso anno, quando il Comune era stato costretto dai giudici amministrativi a concedere uno spazio per la festa del Sacrificio individuato poi nella ex fiera di via Crivelli. Ma abbastanza per far scatenare le polemiche a livello politico. L’altro giorno è stata approvata la spesa complessiva di 5.700 euro a favore dell’avvocato Mario Viviani del Foro di Milano. Al legale di grande esperienza, con numerose consulenze e assistenze per parecchi enti locali, era stato affidato l’incarico di difendere e rappresentare in giudizio il Comune di Magenta, relativamente alla controversia instaurata dall’associazione Abu Bakar che il 13 febbraio di quest’anno aveva protocollato una richiesta per l’uso di un’area interna al cimitero comunale dal destinare alla sepoltura dei defunti di religione musulmana che ne facciano richiesta.
Il Comune aveva negato tale possibilità e la reazione era stata quella del ricorso al Tar conclusosi con l’ennesima vittoria per la comunità islamica. "Possibile che non si riesca a trovare un’altra strada che non sia quella della lite - si chiede Enzo Salvaggio, consigliere comunale di opposizione del Pd -? Quando è arrivata la richiesta della comunità islamica c’è stato un confronto? Prima di arrivare a sostenere un giudizio davanti ad un tribunale, che ha un costo, si cerca un compromesso tra le parti". A far sorgere più di una perplessità c’è anche il fatto che il Tar ha rilevato come il Comune di Magenta abbia ignorato le osservazioni depositate dall’associazione Abu Bakar. Lo stesso Tar ha quindi obbligato il Comune ad esaminare la domanda senza tralasciare la documentazione prodotta dall’associazione islamica. "Verrebbe da pensare che vi sia un pregiudizio" aggiunge Salvaggio.
Alle spese per la difesa vanno aggiunti 1.500 euro di spese legali. E un lavoro in vista che sarà quello di trovare uno spazio per la sepoltura dei defunti di fede islamica. A tale proposito l’esponente del Pd continua: "Al di là della vicenda che si è appena conclusa con l’ennesima sconfitta per il Comune, non sarebbe ora di chiudere il piano cimiteriale? Oggi il cimitero di via Fanti necessita di un ampliamento che interessa tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro fede religiosa. Ci chiediamo se questa Amministrazione stia lavorando davvero per il bene di tutti i magentini oppure, senza cercare il benché minimo dialogo".