Alcune testimonianze sembrano suffragare un’ipotesi che si era fatta strada sin dalle prime ore, tenendo conto della vicinanza tra le due auto: quella di una folle gara di velocità tra Suv, in particolare tra una Jeep Renegade di colore nero e un’Alfa Romeo Stelvio. Uno scriteriato confronto a tavoletta che si sarebbe concluso in maniera tragica, cioè con l’investimento di un ciclista che proprio in quei secondi stava attraversando sulle strisce pedonali l’incrocio tra piazza Abbiategrasso e via dei Missaglia. È bene precisare che al momento si tratta solo di una pista investigativa tra le altre, ma potrebbe essere questo lo scenario in cui è maturato l’incidente stradale con omissione di soccorso andato in scena alle 4 della notte tra sabato e domenica alla periferia sud della città.
L’uomo travolto dalla Renegade è ricoverato da due giorni al Niguarda in condizioni disperate: nel violentissimo impatto, ha riportato un grave trauma cranico e lesioni altrettanto preoccupanti all’addome, con coinvolgimento della milza. Non ha ancora un’identità, perché non aveva con sé documenti: si tratta di una persona quasi certamente straniera, di un’età apparente compresa tra 25 e 30 anni.
Gli accertamenti investigativi degli agenti del Radiomobile della polizia locale sono scattati immediatamente e hanno portato al ritrovamento della Renegade, in una traversa di via Chiesa Rossa non lontana dal campo nomadi a due passi dal confine con Assago. I primi rilievi tecnici sulla carrozzeria hanno fatto emergere segni compatibili con un investimento. Stando a quanto emerso, la Renegade aveva una targa italiana invece di quella svizzera corrispondente al veicolo: è stata cambiata in un secondo momento per sviare l’inchiesta? Colui che l’ha noleggiata da una società non era al volante quella notte, secondo quanto avrebbe dichiarato ai ghisa: si tratterebbe di un prestanome, con tanti altri veicoli a lui "intestati" soltanto formalmente.
I vigili stanno anche cercando di verificare se l’automobilista alla guida della Renegade sia poi salito a bordo della Stelvio per allontanarsi, dopo aver abbandonato la macchina incidentata sul ciglio della strada. Per farlo, gli specialisti di via Custodi stanno passando al setaccio i filmati registrati da diverse telecamere di videosorveglianza installate lungo la possibile via di fuga: un lavoro certosino che potrebbe consentire ai ghisa di individuare anche il successivo tragitto coperto dalla Stelvio, che a differenza della Jeep non è stata ancora trovata.
Alcuni cittadini hanno contattato il comando dei ghisa di piazza Beccaria per dare la loro versione dei fatti e fornire indicazioni utili alle indagini: proprio da quelle dichiarazioni è emersa la possibilità che i due conducenti abbiano deciso di trasformare via dei Missaglia in un circuito cittadino dove scatenare in maniera sconsiderata la potenza delle loro auto di grossa cilindrata.