di Laura Lana
"C’è ancora tanto da fare. E ci sono ancora tante persone che credono in una politica onesta, bella, pulita, genuina e vicina alla gente". Per rompere il silenzio, approfitta del suo compleanno Dania Perego, l’ex assessore all’Educazione e alla Cultura ed ex segretaria cittadina di una Lega che è stata commissariata dopo la caduta dell’amministrazione guidata da Angelo Rocchi, che era stato riconfermato al primo turno soltanto venti mesi fa.
Mentre l’ex sindaco in questi giorni si è rivisto girare ai mercati e all’aperitivo in centro organizzato dal consigliere regionale Max Bastoni, anche Perego lancia un messaggio chiaro: lei c’è e non intende farsi da parte, assecondando i desiderata di chi, oggi, costituisce il nuovo cordone ombelicale di Rocchi.
"Io ovviamente mi metto a disposizione della squadra, perché Cologno se lo merita e per continuare in questo meraviglioso progetto che avevamo iniziato ormai da sette anni". È stato proprio Rocchi, in una nostra intervista, a lanciare il j’accuse a Perego, colpevole di non aver rimesso tutte le deleghe per favorire gli equilibri - e le rivendicazioni - delle altre forze di maggioranza.
"Ho sentito il mio nome essere usato in maniera impropria e anche in maniera molto cattiva, devo dire. Mi è dispiaciuto soprattutto essere accostata a chi in realtà nella propria attività di assessore si è guadagnato un avviso di garanzia (Salvatore Lo Verso, ex FdI, nda) – replica Perego -.
Mi sembra di essere accusata di aver fatto troppo, di aver lavorato troppo, di essere stata troppo in mezzo alla gente e che questo troppo abbia dato fastidio e per questo dovevo essere ridimensionata. Logiche strane, per me incomprensibili".
Un "momento difficile" lo definisce Perego, tra i nomi oggi più ricorrenti nel dibattito. Saranno i vertici della Lega a dover sciogliere i nodi che oggi vedono il partito polarizzato tra lei e Rocchi, ma con l’incognita di FdI che potrebbe rivendicare la golden share della coalizione – magari con Gianfranca Tesauro – e il civico Giuseppe Di Bari che molti danno papabile nel post Rocchi. "L’amministrazione si è conclusa in maniera prematura rispetto alla naturale scadenza di mandato. Quello che successo è stato molto grave e causato da persone che nel primo mandato non c’erano e sono salite sul carro del vincitore". E che, nel primo mandato, erano stati a fatica allontanati e bollati proprio dall’ex sindaco come "trafficoni".
"Per me sono stati sette anni molto intensi di grande lavoro e grande passione. Ho conosciuto tantissime persone e fatto tantissime esperienze anche in diversi ambiti.
C’è ancora tanto da completare, c’è ancora tanto da fare per Cologno, una meravigliosa città.
Sono nata e cresciuta qui e ho avuto l’onore di poter partecipare e dare il mio contributo, seppur piccolo, nel migliorare la vita dei cittadini".
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