
Chinatown a Milano
Milano, 2 gennaio 2020 - Grosso successo a Chinatown. Nel primo giorno dell’anno, quando la maggior parte dei commercianti in città decide di tenere le serrande giù per avere un giorno di "tregua", dopo lo strapazzo decembrino, via Paolo Sarpi fa una scelta controcorrente. E, a giudicare dall’affollamento dell’isola pedonale - decorata con belle lanterne rosse - anche "premiante". Sono quasi tutti aperti - a parte i centri di moda per l’ingrosso - i circa centocinquanta negozi del quartiere, dall’abbigliamento alla riparazione per i cellulari ma soprattutto bar, trattorie e street food cinesi. Presi letteralmente d’assalto non solo dalla folta comunità orientale ma anche da milanesi e turisti, con decine di persone fuori a fare la fila di fronte ai locali, soprattutto durante l’ora di pranzo. Succede al ristorante "Tang Gourmet", famoso per i ravioli e i noodles, dove in paziente attesa c’è Franco Albanese con moglie e figli: "In pochi giorni siamo venuti già tre volte. Sapevamo che qui non avremmo trovato una “serrata” come in altre zone e in più si gusta un’ottima cucina orientale".
Non solo ristoranti . Attira come miele sulle api il cibo di strada "made in China". Ci sono i ravioli al vapore ma non solo. "Io vado pazza per i baozi che sono un po’ la tendenza del momento. Per chi ama il cibo asiatico via Sarpi offre l’imbarazzo della scelta: ecco il segreto del suo successo" spiega Chiara Sommaruga, 23 anni, di fronte al "25". In quest’attività e in altre sulla via va fortissimo gustare il panino cinese cotto al vapore che al "25" racchiude un ripieno con carne, verza, erba cipollina e zenzero fresco. Chi non ha fame ma ha ancora la gola secca dopo i bagordi di Capodanno può recarsi da Cantine Isola. "Sempre aperti il primo gennaio. I milanesi che hanno voglia di iniziare il nuovo anno in modo frizzante vengono qui a consumare il “rito” di festeggiare con un bicchiere di bollicine" spiega Michael Villanueva della storica enoteca, aperta dal 1896. Champagne o spumante? "Da noi va molto il Franciacorta. Ma anche i marchi francesi hanno la loro fetta di appassionati".
E le altre zone della città? Non manca la gente che passeggia, soprattutto in centro, ma a mezzogiorno i bar e i locali con le saracinesche alzate sono davvero pochini e peggio va per gli store di abbigliamento. In via Vigevano sembra di essere nelle settimane centrali di agosto. Fra le eccezioni il ristorante Testone: "La nostra filosofia è “apertura” totale sette giorni su sette" spiega Lorenzo Trottolini, responsabile del locale noto per la cucina umbra. Uno stakanovista nonostante i 25 anni di età: "Abbiamo festeggiato l’ultimo dell’anno lavorando fino alle 2 di notte. E la mattina eravamo nel locale presto per il pranzo". Un altro "bastian contrario" nel deserto di corso di Porta Ticinese è "Panca’s", negozio di scarpe da 40 anni. "Vuole la verità? Sono aperto perché non avevo nient’altro da fare. Non ho più l’età per festeggiare tutta la notte San Silvestro e neppure per stare in giro il giorno dopo. Il negozio è il mio rifugio. Se vendo qualche paio di scarpe in più poi male non fa" rivela il titolare Salvatore Anania. 76 anni dietro al bancone: senza mai annoiarsi.