Chieste le rate su 3.200 bollette "L’anno scorso poco più di 300"

Sergio Facchinetti, direttore generale di Cogeser, la multiutility dell’energia della Martesana fa un bilancio su bonus e misure di sostegno per privati e aziende contro l’aumento di luce e gas

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di Monica Autunno

Più di 3.200 rateizzazioni sulle bollette pazze da marzo ad agosto ("lo scorso anno a quest’epoca furono poco più di trecento"), un’attività senza sosta di informazione su bonus e misure di supporto per privati e aziende, presto un vademecum per i clienti, "non di consigli antispreco, forse poco accettabili da cittadini che si sentono vittime d’ingiustizia. Piuttosto informazioni sul costo, oggi, dei normali gesti quotidiani, dalla doccia alla preparazione del pasto".

Così Sergio Facchinetti, direttore generale del Gruppo Cogeser, la multiutility dell’energia della Martesana, che gestisce i servizi energetici in numerosi comuni d’area, rivenditore di gas ed energia elettrica a migliaia di privati e aziende.

Un mese a dire poco difficile. Cosa aspettarsi per il prossimo futuro?

"L’evoluzione non è prevedibile. Si potrebbe pensare che le prossime bollette saranno più leggere. I siti di stoccaggio gas sono pieni, e la domanda non è stata sinora elevata. Ma c’è una grande, chiamiamola così, volatilità".

Le misure per gli utenti?

"Ci sono e non tutti ne sono adeguatamente a conoscenza. L’Iva al 5% per il gas, sgravio valido per tutti. E il bonus sociale (gas e luce), a supporto delle famiglie con Isee sino a 12mila euro, e in qualche caso, per esempio sui nuclei familiari numerosi, sino a 20mila. Può compensare gli aumenti sino al 100%. Però va richiesto con Isee, e non tutti lo sanno. Stiamo sensibilizzando. In ottobre abbiamo contato 1.496 nuovi bonus assegnati".

Quali misure sono state adottate per le aziende?

"Possono fare domanda per un credito di imposta, dal 15 al 30% per l’energia elettrica e dal 25 al 40% per il gas, interpellando il proprio commercialista. Da parte nostra, ci siamo dotati un software: permette di calcolare per i nostri 2.500 clienti, beneficiari del credito d’imposta, il valore potenziale che possono ottenere".

In questo periodo come è la situazione fra i vostri clienti davanti agli sportelli?

"Torrido. Comprensibile. La gente si presenta con la bolletta, esprime le sue rimostranze. Il più delle volte con modalità accettabili. In alcuni casi no. Capiamo che vogliono esprimere un malcontento. E cerchiamo di prospettare loro le soluzioni possibili".

Il tema degli extraprofitti alimenta il clima di rabbia.

"È un tema delicato e complesso. Mi limito a chiarire un concetto che sfugge a molti. I rivenditori del nostro calibro, qualche centinaio in Italia, non aumentano l’utile con l’aumento del costo. Tradotto, extraprofi

tti non ne abbiamo".

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