NICOLA PALMA
Cronaca

Raid a Chiaravalle con le roncole: carabiniere spara per disarmare l'aggressore

Via Sant’Arialdo, ferito alla gamba un paziente psichiatrico. Il sindacato: vicinanza ai colleghi, ridateci il taser

Milano - La lunga mediazione per convincere quell’uomo armato di roncole non è bastata. E neppure l’utilizzo dello spray urticante ha sortito l’effetto sperato, anche perché il vento ne ha deviato la traiettoria. All’improvviso, Giorgio S., cinquantasettenne con problemi psichiatrici in cura al Cps, si è avventato contro un carabiniere cercando di colpirlo. A quel punto, un collega ha sparato un colpo con la pistola d’ordinanza, mirando alle gambe: l’aggressore, colpito alla coscia sinistra, è crollato a terra ed è stato bloccato.

L’episodio , a poche ore dall’altra sparatoria alle Colonne per rendere inoffensivo un pitbull aizzato da un rapinatore, è avvenuto ieri alle 3.30 in fondo a via Sant’Arialdo, davanti al cimitero di Chiaravalle. Da lì è partita la chiamata al 112 da parte di due guardie giurate di Sicuritalia, minacciate da un uomo che impugnava due roncole. Sul posto sono stati inviati tre equipaggi del Radiomobile e uno della stazione Rogoredo, competente per territorio. I militari hanno cercato di dialogare con Giorgio S. per fargli deporre le armi, ma per tutta risposta lui ha continuato a pronunciare frasi senza senso e ad agitare in aria le asce con la punta ricurva. Usato senza esito lo spray urticante, uno dei carabinieri ha dovuto sparare con l’arma d’ordinanza per difendere un collega che stava per essere colpito con una roncola; solo in quel momento, il cinquantasettenne, fino a ieri incensurato, ha spiegato di essere in cura al Cps per problemi psichiatrici. Trasportato al Policlinico, è stato operato per ridurre una frattura al femore, non si sa se provocata dal proiettile o dalla successiva caduta. Stando a quanto risulta al Giorno , la sequenza sarebbe stata ripresa dalla body cam che uno dei militari aveva con sé durante il turno di servizio.

L’intervento ha riacceso il dibattito sulla pistola a impulsi elettrici, considerato che quello di Chiaravalle può essere considerato un caso di scuola. "Siamo ancora una volta esposti a grave rischio per la nostra incolumità senza neanche poter vantare alcuna forma di tutela legale e istituzionale né di adeguati strumenti di difesa personale, con esplicito riferimento al tanto discusso taser", hanno scritto ieri in un comunicato i rappresentanti della segreteria provinciale del Nuovo sindacato carabinieri; che poi hanno espresso "solidarietà e vicinanza" sia ai colleghi coinvolti nel caso di Chiaravalle che a quelli intervenuti alle Colonne.