
La primaria Matteotti del comprensivo Leonardo Da Vinci g
Cesano Boscone, 15 gennaio 2021 - L’esasperazione è sfociata in insulti e minacce rivolte alla dirigente scolastica, "colpevole" di aver applicato ciò che è stato impartito da Ats. La situazione è sicuramente difficile, ma "non può essere mancanza di rispetto e irresponsabilità. Condanno questi gravi comportamenti e stanno procedendo i carabinieri, come è giusto che sia". Il sindaco Simone Negri si riferisce a un problema che ha coinvolto una classe della scuola elementare Matteotti, del comprensivo Leonardo Da Vinci, diretto dalla preside Nicolina Lo Verde. Un bambino è risultato positivo. Come da protocollo sanitario, tutta la classe deve sottoporsi a un tampone di controllo, il cosiddetto t0, e ripeterlo dopo cinque giorni (t5). Se il primo tampone è negativo, viene scongiurata la quarantena: i bambini possono tornare in classe e fare lezione in presenza. Ma Ats ha inviato il messaggio di quarantena a tutti i genitori della classe, scatenando l’ira delle famiglie. Alcuni se la sono presa con la dirigente, inviandole messaggi di insulti e minacce, ma la preside ha iniziato subito a cercare risposte con Ats, applicando nel frattempo quanto dovuto secondo le norme sanitarie. "Ci sono delle regole stabilite a livello centrale – sottolinea il sindaco – e non è certo facile garantire l’applicazione di queste norme relative alla scuola in queste condizioni, soprattutto perché mi pare che Ats sia in grandi difficoltà nel corso di questi giorni". Ats, a cui sta arrivando un alto numero di segnalazioni, fa sapere che è stato un errore di procedura: con una nuova comunicazione alle famiglie, i bambini potranno tornare in classe. "Siamo allo sbando – commentano alcuni genitori – chi ci restituirà i soldi dei permessi presi perché i bambini sono stati messi in quarantena non necessaria? È un disastro organizzativo e a rimetterci sono tutti: famiglie, bambini, docenti". Non è l’unico problema in ambito scolastico. Alcune mamme di Corsico hanno sollevato l’attenzione su un’altra questione: "I ragazzi delle medie hanno l’obbligo di usare la ffp2 se c’è un caso positivo in classe e mantenere la distanza – raccontano –, anche all’intervallo. Vietato, poi mangiare, se non a distanza di un paio di metri. Ma le classi non sono così grandi, quindi i ragazzi rimangono digiuni per ore, anche se hanno attività fisica. Niente merenda". Il problema si pone soprattutto nei giorni in cui si svolge l’ora di educazione fisica, quando "ai ragazzi viene naturalmente fame, ma non possono fare uno spuntino", dicono le mamme, e per "le nostre figlie che hanno il ciclo – raccontano –: solo caramelle per i cali di zucchero. Non si può continuare così".