
La refurtiva recuperata ieri dagli agenti dell’Antirapine della Squadra mobile: contanti,
I segugi della Mobile le stavano dietro da qualche giorno, instradati da una dritta che la segnalava come abituale basista per batterie di rapinatori in trasferta dal Sud. Così martedì sera gli agenti guidati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Francesco Giustolisi hanno deciso di fare irruzione nell’appartamento di Barbara Tucci, ex moglie di un noto pregiudicato rimasta in contatto con ambienti criminali, sospettando che nel trilocale di via Balzarotti a Rho la donna stesse ospitando qualcuno: dentro ci hanno trovato un tesoro, che poi si è scoperto essere il maxi bottino di un blitz da 3 milioni di euro andato in scena solo poche ore prima nella filiale della Banca popolare di Sondrio di viale Assunta a Cernusco sul Naviglio.
Una montagna di contanti già divisi in mazzette e mucchi di orecchini, collane, bracciali d’oro, Rolex e altro materiale pregiato repertato dagli specialisti della Scientifica, coordinati dalla dirigente Anna Maria Di Giulio. La quarantanovenne, che metteva periodicamente a disposizione la sua abitazione a chi pagava per farne un covo provvisorio, è stata arrestata, d’intesa con il pm di turno Michela Bordieri, con l’accusa di favoreggiamento; stamattina verrà interrogata dal gip Roberto Crepaldi. La storia inizia alle 15.30 di due giorni fa, quando gli impiegati dell’istituto di credito, di ritorno dalla pausa pranzo, si ritrovano faccia a faccia con tre banditi, entrati da un buco nel pavimento di un locale sotterraneo. Armati di taglierino, i componenti della banda sequestrano gli impiegati e iniziano a razziare contanti; poi puntano al caveau delle cassette di sicurezza e ne svuotano decine. I tre escono da dove sono entrati e scappano a bordo di un’Alfa Romeo. Qualche ora dopo, attorno alle 18, la scena si sposta in un complesso residenziale di Rho, a una trentina di chilometri da Cernusco. I poliziotti della Mobile puntano dritti all’appartamento della Tucci: sono convinti che ci sia qualche "inquilino" interessante da stanare, non sanno ancora chi e soprattutto non immaginano che quell’indirizzo sia stato scelto come nascondiglio dal gruppo che ha colpito in viale Assunta.
Con loro ci sono anche i colleghi del commissariato cittadino, la cui conoscenza del territorio (e in particolare di quel complesso residenziale in cui è davvero difficile orientarsi) si rivelerà fondamentale per l’operazione. Quando gli uomini dell’Antirapine si presentano sul pianerottolo, sentono immediatamente trambusto: gente che si muove velocemente, movimenti bruschi che generano rumore e confusione, persone colte di sorpresa che stanno cercando furiosamente una via di fuga. Sono i tre rapinatori, che riescono a saltare da un balcone all’altro prima che la porta venga giù e a sfruttare il dedalo di ponticelli e camminamenti interni per sparire nel nulla: hanno le ore contate, i rilievi della Scientifica potrebbero far emergere tracce decisive per incastrarli con certezza. Tucci rientra in quei minuti al volante dell’Alfa Romeo usata per il colpo e viene subito bloccata. La perquisizione in casa rivela il motivo di tanta agitazione: una stanza zeppa di soldi e oro, come a scoperchiare un forziere pieno di monete e lingotti d’oro, orologi di pregio e preziosi di ogni genere. La quarantanovenne, ovviamente, non riesce a fornire alcuna giustificazione né sulla macchina tantomeno sulla refurtiva, e per questo viene immediatamente ammanettata come presunta complice. Tecnica della rapina e posto scelto per nascondersi lasciano chiaramente pensare a una banda di trasfertisti arrivata in città a inizio settimana e pronta a rientrare alla base già in giornata. Il blitz della Mobile ha scompaginato i piani, portando (e càpita raramente) al recupero del bottino a tempo di record, come peraltro già successo una settimana fa per un altro blitz in banca: quello da 100mila euro alla Mps di corso Lodi 18. Quella volta erano finiti dentro pure i banditi. Stavolta no. O meglio, non ancora.