MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Conca Fallata, la centrale riparte 12 anni dopo

Progetto di A2A da 700mila euro per recuperare l’impianto idroelettrico sul Naviglio Pavese

L'impianto idroelettrico della Conca Fallata

Milano, 25 gennaio 2018 - Dodici anni dopo lo stop a cause delle alghe, la centrale idroelettrica della Conca Fallata sul Naviglio Pavese è pronta a ripartire. A2A ha già previsto un investimento da 700 mila euro per il recupero dell’impianto che nel 2006 era costato 2,5 milioni di euro, era stato inaugurato in pompa magna ma si era bloccato dopo pochi giorni.

I progettisti non avevano tenuto conto dell’enorme quantità di alghe che la centrale avrebbe dovuto filtrare e smaltire per poter funzionare. Uno spreco di denaro pubblico e uno sfregio alla Conca progettata da Leonardo da Vinci e situata all’incrocio con via Boifava, quartiere Chiesa Rossa, periferia sud della città. L’obiettivo progettuale era intelligente: sfruttare il salto d’acqua da 4,8 metri lungo il corso del Naviglio Pavese e produrre energia (due milioni di kilowattora annui) per illuminare 500 case del quartiere o 20 chilometri di strada da Milano a Pavia. Il risultato finale, però, è stato disastroso. Non tutto è perduto. A2A ha preparato un progetto di riqualificazione della centrale idroelettrica che attende solo l’autorizzazione unica rilasciata dalla Conferenza dei servizi, un via libera in programma il 31 gennaio, mercoledì prossimo. L’Azienda energetica milanese-bresciana, inoltre, fa sapere che, compatibilmente con l’iter autorizzativo, i lavori di recupero della centrale potrebbero partire a febbraio e terminare entro l’estate del 2018, quando l’impianto potrà nuovamente produrre energia rinnovabile. Il progetto tecnico prevede alcune modifiche per evitare l’utilizzo delle porte vinciane della Conca Fallata e garantire la produzione elettrica anche durante i periodi di manutenzione del fondale del Naviglio Pavese. Il progetto di A2A comprende anche il ripristino della pavimentazione dell’alveo, la verniciatura della sala manovre e la demolizione delle apparecchiature non più necessarie al funzionamento dell’impianto.

Il consigliere comunale del Pd Aldo Ugliano esulta: «Una bella notizia per il quartiere, una ferita che viene finalmente sanata». Sì, perché l’ex presidente della Zona 5 non si mai arreso a quello spreco di denaro pubblico e in questi anni ha lavorato per il recupero della centrale. Ugliano, nelle ultime settimane, aveva anche proposto al Corsorzio Villoresi che gestisce il Naviglio Pavese un progetto di recupero pensato da un cittadino di Crema, Vincenzo Ogliari, «innamorato» della Conca disegnata da Leonardo. Un progetto idoneo. Ma A2A, stavolta, ha giocato d’anticipo.