"Cemento in cambio di bonifiche" È scontro sull’accordo Comune-Eni

"Cemento in cambio di bonifiche"  È scontro sull’accordo Comune-Eni

"Cemento in cambio di bonifiche" È scontro sull’accordo Comune-Eni

di Barbara Calderola

"Cemento sulle ultime aree agricole", per la minoranza "le ruspe avanzano e cancellano i campi". Come nel caso dei capannoni in cambio della bonifica da 12 milioni di euro firmata Eni nell’area dove negli anni Settanta si cercava il petrolio della Martesana accanto alla piattaforma ecologica. "Un’altra operazione di facciata, il mattone si fa strada, è a rischio l’intera fascia verde al confine con Cernusco", attacca Carugate Attiva dall’opposizione. Ma il sindaco Luca Maggioni replica: "Qui si scontrano due visioni e due scelte, ma non si può prescindere da un paio di punti fermi: primo, il risanamento dell’area da 30mila metri quadrati è un risultato storico; secondo, la vecchia previsione di sviluppo industriale della giunta dem a Sud è stata spostata da noi nella parte opposta della città, a Nord, dove c’è già il polo produttivo". "Significa – aggiunge il primo cittadino – il taglio dell’equivalente di sei campi da calcio di cemento rispetto al vecchio Pgt del 2010 targato Pd". Non solo. "L’operatore compenserà le nuove costruzioni con un parco più ampio di quel che verrà realizzato". "È solo greenwashing, ambientalismo finto", invece per Francesco Galli e Rosaria Amato. "La verità è che sparirà la linea di demarcazione a Sud con Cernusco, i quartieri residenziali ‘proseguiranno’ fino alle porte dei vicini". "Maggioni – sottolineano da Carugate Attiva – racconta che quella zona rimarrà una grande area agricola verde, ma si dimentica di dire che il suo Pgt prevede l’edificabilità di alcuni terreni e una nuova tangenzialina, che di fatto cancelleranno il polmone attorno a Cascina imperiale". E non è il solo problema. "A Nord i cantieri sono già al lavoro per realizzare le fabbriche accanto a via Don Baroni, fino a due anni fa era terra fertile usata per la coltivazione e adesso ci sono ruspe, gru e betoniere". Severo il giudizio "su una politica urbanistica vecchia di 30 anni – ancora Galli – si prova a nascondere la realtà con specchietti per le allodole. L’inserimento nel parco agricolo Pane dell’area Eni punta a distogliere l’attenzione dalla possibilità di lottizzare nelle vicinanze e la previsione di una nuova bretella stradale che devasterà gli ultimi fondi rimasti. La stessa cosa sta accadendo a Nord della città: il parco di via Garibaldi sarà schiacciato da capannoni, palazzine e discount".

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