Cattolica, via ai lavori per il campus: "Frenati dal virus-burocrazia"

Le sfide del rettore tra borse di studio per novemila studenti e rimodulazione dei corsi di laurea magistrale. Laurea honoris causa in Scienze dell’antichità per il cardinal Ravasi: "Guardare in alto con la cultura classica"

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Cresce l’Università Cattolica - nel numero delle matricole e dei corsi di laurea mentre raddoppiano gli studenti internazionali: sono oltre 4.800 oggi, provenienti da 165 paesi. E finalmente a gennaio partiranno i lavori nell’ala Santa Valeria della caserma Garibaldi. Ad annunciarlo è il rettore Franco Anelli, durante l’inaugurazione dell’anno accademico ricordando il "virus maligno" che ha rallentato l’impresa e fatto lievitare i costi: "Non il Covid - sottolinea Anelli - ma la burocrazia". Nel 2015 c’era stato l’accordo unanime di tutte le istituzioni, poi sulla strada si sono messi "un paio di ostacoli cavillosi, che ci hanno fatto perdere anni preziosi", ricorda il rettore, a margine della cerimonia. I cantieri per la prima ala partiranno a gennaio, dureranno due anni. Il ruolo strategico del campus è stato ricordato anche dal sindaco Giuseppe Sala: "La crescita degli studenti stranieri è un bene per la nostra università. Il rinnovo anche fisico delle strutture dà un contributo importante alla difficoltà dei ragazzi di trovare alloggi".

Il rettore ricorda nel suo discorso le sfide cruciali: dall’impegno a non inseguire il "mercato" e la "dematerializzazione della formazione" alla ricerca, sino a una nuova articolazione dei corsi. Perché se complessivamente il numero degli studenti cresce, "il quadro delle lauree magistrali è più variegato, perché accanto a molti corsi che ricevono domande di iscrizione in misura largamente superiore ai posti disponibili, in alcuni specifici ambiti la crescita degli ultimi anni sembra aver raggiunto l’apice". A fronte di un boom, per esempio, dei master. Di qui il piano: "È un fenomeno che non attesta disaffezione bensì segnala la necessità di un’accorta rimodulazione e modernizzazione dei percorsi didattici e dei criteri di accesso. A questa esigenza sarà dedicata particolare attenzione nel nuovo piano strategico dell’ateneo".

Altra sfida “annosa“ si chiama “Diritto allo studio“: "Complessivamente l’ateneo ha erogato sotto varie forme (dalle borse di studio agli esoneri dalle tasse, ndr) interventi a favore di quasi 9.000 studenti, con un impegno di oltre 22 milioni di euro, il doppio di quanto messo a disposizione dall’autorità pubblica preposta. E anche quest’anno andremo a sopperire al fabbisogno relativo alle borse regionali non coperte da adeguati stanziamenti pubblici, facendoci carico di un onere di 2,4 milioni di euro". In occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico - che ha visto la partecipazione anche del ministro all’Università Anna Maria Bernini e dell’arcivescovo Mario Delpini, è stata conferita la laurea honoris causa in Scienze dell’antichità al cardinale Gianfranco Ravasi, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura e presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. "La grande malattia del nostro tempo è l’indifferenza, la superficialità e la banalità", ha detto il cardinal Ravasi nel suo discorso, ricordando la “bussola“ della cultura classica: "Alla bulimia dei mezzi, corrisponde l’anoressia dei fini. La cultura classica vuole soprattutto invitare a guardare in alto, oltre i mezzi, verso i fini".

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