REDAZIONE MILANO

Caso Mormile, cade la pista Equalize

A 35 anni dall’uccisione di Umberto Mormile (nella foto) la verità sul caso rimane incompleta. Il mistero è ancora...

A 35 anni dall’uccisione di Umberto Mormile (nella foto) la verità sul caso rimane incompleta. Il mistero è ancora...

A 35 anni dall’uccisione di Umberto Mormile (nella foto) la verità sul caso rimane incompleta. Il mistero è ancora...

A 35 anni dall’uccisione di Umberto Mormile (nella foto) la verità sul caso rimane incompleta. Il mistero è ancora lì. Per certi versi inaccessibile. Come il mondo sommerso della Falange Armata, la sigla che accompagnerà stragi, omicidi e attentati all’alba della Seconda Repubblica, di cui facevano parte agenti segreti, forze dell’ordine, malviventi, torbidi affaristi, e che rivendicò per prima l’omicidio dell’educatore carcerario di Opera. Pochi giorni fa l’ennesimo capitolo della vicenda. Nelle motivazioni della Corte d’assise d’appello di Milano sulla sentenza di assoluzione di Salvatore Pace, 69 anni, ex boss della ‘ndrangheta accusato di avere partecipato all’organizzazione dell’omicidio di Mormile, vengono riconosciuti dai giudici i sospetti sulle possibili ‘interferenze’ occulte. Ma viene anche stroncato l’impianto accusatorio della parte civile, che aveva chiesto nuovi atti istruttori alla luce dell’inchiesta Equalize, la società meneghina dei dossier abusivi, e ipotizzato un possibile coinvolgimento del super poliziotto (deceduto a marzo) Carmine Gallo.

Mormile, educatore carcerario di Opera, viene ucciso a Carpiano, in provincia di Milano, l’11 aprile del 1990, perché – si legge nelle carte – testimone scomodo dei rapporti avvenuti in cella fra il boss Domenico Papalia e alcuni uomini dei servizi segreti. ll 37enne venne freddato in auto con sei colpi di pistola sulla provinciale Binasca, da due uomini in sella a una moto di grossa cilindrata. Nelle motivazioni della sentenza i giudici liquidano le ipotesi su Gallo definendole "congetture, supposizioni e illazioni".

Pietro Mecarozzi