Milano, case sempre più green ma anche più care: fuga verso la provincia

In vent’anni la popolazione è cresciuta del 7,75% nel centro urbano e del 9,63% nei comuni di seconda cintura. Sicet: Il 20% delle famiglie vive con 1.500 euro al mese

Davide Chiaroni co-fondatore e direttore scientifico Energy & Strategy del Politecnico

Davide Chiaroni co-fondatore e direttore scientifico Energy & Strategy del Politecnico

Milano - In Italia il 50% degli edifici ha più di 50 anni. In Europa l’85% degli immobili supera i 20 anni di vita e solo lo 0,2% del patrimonio è oggetto di ristrutturazioni profonde che ne riducano il consumo di energia di almeno il 60%, secondo i dati di Energy&Strategy-Politecnico di Milano. Milano è un po’ più “green“ rispetto alla media grazie a un’accelerazione sugli interventi che riguardano sia la ristrutturazione del “vecchio“ e sia la creazione di nuovi complessi.

Una tendenza cominciata prima di Expo e che ora continua dopo lo stop forzato della pandemia. Il rischio da scongiurare, però, è che la città sia sempre più "escludente" a causa dei costi, allontanando il ceto medio dai confini urbani.

Se n’è parlato durante la presentazione di Miba, Milan international building alliance, l’evento che dal 15 al 18 novembre a Rho Fiera Milano riunirà quattro manifestazioni: Gee – Global Elevator Exhibition, Me-Made Expo, Smart Building Expo e Sicurezza. L’obiettivo è riunire 1.000 aziende incoraggiando la sinergia tra gli addetti ai lavori di tutta la filiera. All’orizzonte ci sono sfide impegnative come la direttiva Ue, in fase di discussione, sulla riqualificazione degli edifici per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni del 55% al 2030.

"Milano è un unicum a livello nazionale: quartieri in passato ritenuti poco attrattivi dal mercato sono stati riqualificati, ribaltando la situazione. Penso a zone come Isola o Porta Nuova. Un processo che si sta espandendo anche in aree più periferiche come Bovisa e Rogoredo – sottolinea Davide Chiaroni, co-fondatore e direttore scientifico Energy & Strategy del Politecnico di Milano –. Ha reso molto di più riqualificare aree interne alla città piuttosto che espandersi verso l’esterno".

Ma se il capoluogo resta "polo attrattivo, in cui si concentra maggiormente la popolazione", a Milano e in altre città metropolitane "la seconda scelta insediativa è riferita ai comuni più lontani", si legge nel rapporto presentato da Michele Camisasca, direttore generale di Istat. All’ombra della Madonnina, dal 2001 al 2021 la popolazione è cresciuta del 7,75%; nei comuni della prima cintura del 5%, e del 9,63% nella seconda cintura. Conseguenza dei prezzi degli immobili.

"Da tempo denunciamo la grave emergenza abitativa – spiega al Giorno Ermanno Ronda, segretario generale del Sicet – Un centinaio al mese sono le famiglie sfrattate da case private per morosità o per pignoramento. Secondo i dati presentati da Nomisma per il Comune di Milano a febbraio 2021, oltre 146mila famiglie hanno un reddito mensile che oscilla tra 1.000 e 1.500 euro al mese: troppo poco per permettersi una casa in città", che sia “green“ o no. È il 20% dei nuclei.

"I sussidi pubblici devono avere obiettivi non solo ambientali ma anche sociali", ha detto a tal proposito l’assessore alla Casa del Comune Pierfrancesco Maran, ricordando che nell’area dell’ex Macello sorgeranno 1.200 alloggi nuovi a prezzi accessibili. "Le modalità di finanziamento devono consentire al lavoratore di classe media di restare in ambito urbano".

Grazie al Superbonus 110% sono stati ristrutturati 359mila edifici nel Paese con un costo a carico dello Stato di 68,7 miliardi di euro. Una fetta piccola, però, ha riguardato l’edilizia residenziale pubblica. "Bisogna mettere mano al Piano casa – parole del Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini –. Non vorrei che Milano e Roma fossero attrattive per i cervelli, per i ricercatori, gli investitori e i fondi stranieri ed espulsive per chi deve viverci e lavorarci". Quanto al raggiungimento dell’efficienza energetica, "bisogna aiutare e sostenere senza obbligare e senza penalizzare, perché altrimenti la direttiva che l’Europa vorrebbe imporre sulla testa delle famiglie italiane è una patrimoniale".

 

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