MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Case, assegnazioni dimezzate Il Comune boccia la legge regionale

Maran: "Pronti 2.500 alloggi popolari per il 2022, ma la norma rende difficile consegnarne più di 1.200. Le occupazioni abusive? Mm passata dalle 1.740 nel 2014 alle 632 attuali. In Aler invece sono ancora 3.127"

di Massimiliano Mingoia

Le case popolari di Comune e Regione pronte a essere assegnate nel 2022 sono 2.500, ma difficilmente si riuscirà a consegnarne più di 1200 ai milanesi che hanno bisogno di un alloggio. Colpa della legge regionale che rallenta e complica le procedure di assegnazione, secondo l’assessore comunale alla Casa, Pierfrancesco Maran, che ieri ha illustrato il Piano annuale sull’offerta abitativa durante un’apposita commissione consiliare.

Maran parte dai numeri sul patrimonio di edilizia pubblica: 28.110 case popolari comunali gestite da Mm e 36.499 regionali gestite da Aler. Tra queste, Mm indica 1.150 alloggi e Aler altri 1.350 – in totale 2.500 – assegnabili nel 2022 tramite bandi. "Ma è impossibile che si arrivi ad assegnarne 2.500 nel corso di quest’anno – prevede Maran –. Il problema è che l’anno scorso Mm e Aler insieme sono state in grado di assegnarne solo 1.200. Questo perché il sistema della legge regionale, di regolamento attuativo e di software regionale che obbligatoriamente va utilizzato non consente di andare oltre. È pazzesco ma è così. Non si può neanche dire che il problema sia Aler o Mm. Non solo nessuna delle due riesce ad andare oltre quei numeri, ma entrambe hanno firmato un protocollo di collaborazione volto a ridurre sovrapposizioni. È proprio la legge, la norma e la tecnologia utilizzata a generare un corto circuito. Il risultato è che con la fame di case popolari che c’è in giro ne abbiamo oltre un migliaio libere, in attesa di assegnatario, a rischio di occupazioni abusive".

La polemica tra Comune e Regione sulla norma per assegnare le case popolari non è nuova. Negli anni scorsi l’aveva sollevata anche l’allora assessore municipale alla Casa Gabriele Rabaiotti, ora consigliere della lista Sala. Ma il problema non è stato risolto, dice Maran: "Abbiamo chiesto formalmente alla Regione di modificare le norme ma a oggi quello che abbiamo ottenuto sono solo piccoli cambiamenti, che non risolvono la domanda di fondo: sarà possibile assegnare tutte le case che abbiamo a disposizione? In ogni caso ce la metteremo tutta, nonostante un’assurda burocrazia".

Altro tema: le occupazioni abusive. Su questo fronte il Comune rivendica il lavoro fatto dal 2014 (quando gli alloggi di Palazzo Marino sono stati tolti ad Aler e affidati a Mm) al 2021. Maran segnala che "sette anni fa le case comunali occupate abusivamente erano 1.740 mentre nel 2021 erano 632. Le case Aler occupate abusivamente, invece, sono 3.127". L’assessore fa notare che dal 2016 a oggi l’amministrazione ha recuperato 4.243 alloggi ma tutto ciò è costato 120 milioni di euro. Risorse ingenti che però non risolvono la domanda di case a Milano. E nei prossimi mesi potrebbe esserci un’emergenza sfratti, se non sarà prorogato il blocco degli stessi: ci sono 20 mila sfratti in fase esecutiva. "Un dato impressionante", commenta preoccupato l’ex candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo.