
Il presidio per chiedere un cambio di rotta sulla gestione delle case popolari
Sesto San Giovanni (Milano) - L’8% degli alloggi pubblici non è utilizzato, nonostante la grande domanda, ormai cronica, di alloggi e un’ondata di sfratti mai vista prima. "Alcuni appartamenti non sono utilizzabili per le condizioni interne non decenti, perché magari sono stati lasciati dagli affittuari in malo modo. Altri non hanno le certificazioni. E le certificazioni per il Comune hanno un costo", rivela l’assessore ai Servizi sociali di Sesto San Giovanni Roberta Pizzochera, durante una lunga commissione sul tema casa. "Stiamo lavorando per inserire un capitolo di spesa specifico per rendere fruibile questo patrimonio edilizio". Ci sono poi alloggi che potrebbero essere assegnati, ma sono occupati abusivamente. "Da luglio abbiamo avviato un’interlocuzione con Aler per capire quali sono le posizioni non in regola e restituire quelle case a chi ha bisogno. In questi giorni abbiamo ripreso il tema".
Sta avvenendo a Cinisello, dove le operazioni della polizia di Stato, su indicazione di Aler e Comune, hanno già portato alla fuoriuscita di storiche famiglie italiane, che da anni occupavano alcuni appartamenti: un caso durava da 30 anni. Sindacati, associazioni, opposizione chiedono la presa in carico delle famiglie che, nelle prossime settimane, rischiano di trovarsi senza un tetto. "Per 80 sfratti è già stata richiesta la forza pubblica e altri 500 sono in programma. Non saranno eseguiti tutti insieme ma il timore è che arrivi quest’onda grossa senza che il Comune sia preparato", spiega il consigliere Felice Cagliani, ex vicesindaco di Sesto con delega alla Casa.
"Partecipare come Comune quando si è già al quarto o quinto accesso dell’ufficiale giudiziario è un intervento che non contemplo – replica Pizzochera -. Non è più tempo di politiche standard che accolgono le masse ma di percorsi personalizzati. Non lo diciamo noi ma il Pnrr". Insomma, chi è in difficoltà non deve aspettare lo sfratto. "Il nostro compito deve essere dare un’opportunità alle famiglie di farcela da sole, aiutarle a ritrovare autonomia. Poi ci sono persone, magari sole, che non riescono più e a quel punto i servizi sociali possono elaborare un percorso". No alle sublocazioni, alle assegnazioni in deroga, "all’assistenzialismo degli ultimi anni", conclude il consigliere di maggioranza Federico Pogliaghi.