Massimiliano Saggese
Cronaca

Case Aler di via dei Pini: "Flop delle assegnazioni"

Solo la metà degli appartamenti è andata alle famiglie in graduatoria

Case Aler di via dei Pini 2 e 4: "Dopo tre anni flop del piano di assegnazione e futura vendita". La storia della case di via dei Pini e in particolare dei palazzoni ai civici 2 e 4 anno dopo anno assume i contorni di uno di quei paradossi tipicamente italiani. Costruite da Ligresti per conto Enpam, era state date in locazione a prezzi calmierati. Poi nel 2001 con la dismissione dei beni immobili degli enti previdenziali e assistenziali, tutta la via venne messa in vendita con diritto di prelazione agli inquilini.

Allora la maggioranza acquistò la casa dove viveva a prezzi apparentemente convenienti anche se poi negli anni, spese di ristrutturazione varie e morosità spesso incolpevoli, hanno fatto salire i costi delle spese di gestione condominiali. Palazzoni con 300 appartamenti dove spesso le spese sono state suddivise fra gli inquilini virtuosi.

All’interno di un piano di riqualificazione Aler con la controllata Asset, poi fallita, aveva acquistato gli appartamenti invenduti dei civici 2 e 4 (ex Empam). Per anni circa 50 di questi appartamenti sono rimasti vuoti e chiusi fino a quando tre anni fa il Comune di Pieve con un accordo con Aler e Regione diede vita al progetto di assegnazione e futura vendita. Dodici anni di affitto calmierato e poi l’acquisto dell’appartamento da parte dell’inquilino: dal prezzo di vendita però sarebbero stati detratti gli affitti pagati negli anni (non le spese ovviamente).

"Sono ormai passati quasi tre anni da quando è stato annunciato un piano di assegnazione con patto di futura vendita dopo 12 anni di locazione di 45 alloggi – spiega il consigliere regionale Nicola Di Marco – Ad oggi è emerso, grazie ad un accesso agli atti in Comune di concerto con il gruppo locale, che solo circa la metà sono stati effettivamente assegnati. Insomma un clamoroso flop. I canoni e le alienazioni programmate avrebbero dovuto garantire ad Aler risorse per la gestione e manutenzione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica che in buona parte versa nel degrado. Come sappiamo infatti il settore Erp è da anni condannato ad un cronico sottofinanziamento da politiche miopi della Regione. Invece metà dei 45 alloggi inseriti nel programma risulta vuota, mentre si allungano sempre più le liste d’attesa dei nuclei familiari che non riescono ad accedere alle case popolari pur avendone diritto". Per il sindaco Paolo festa l’accordo di tre anni fa ha dato casa a 25 famiglie ma certamente va migliorato".