Casa Albergo, il presidio: "Non esiste alternativa"

Le famiglie protestano davanti al municipio di Sesto San Giovanni. Temono che dopo lo sgombero saranno lasciate in mezzo alla strada. .

Casa Albergo, il presidio: "Non esiste alternativa"

Casa Albergo, il presidio: "Non esiste alternativa"

Al coro di "casa subito", gli inquilini della Casa Albergo sono scesi in piazza, manifestando sotto il municipio. "Noi da via Fogagnolo non ce ne andiamo. Almeno non così, senza alternative reali". Succede, infatti, che il Comune e il concessionario della struttura, la Fondazione Vvvincent onlus, siano in contenzioso da anni e che l’edificio sia stato dichiarato non conforme per mancanza di certificazioni antincendio e quindi debba essere sgomberato. Due settimane fa quasi la metà dei residenti è andata nella sede dell’Unione Inquilini, si è costituita in comitato e ha affidato la tutela legale all’avvocato Gianluigi Montalto. "Nella Casa Albergo ci sono dalle 120 alle 150 persone, tra cui bambini, anziani di 78 anni, invalidi. Fragilità conclamate – spiega l’avvocato -. L’unica soluzione dei funzionari del Comune è stata dare un elenco di alberghi e strutture assistenziali con numeri di telefono: alcuni disattivi, altri hanno risposto “Siamo pieni”. A un signore più fortunato hanno detto “Forse si libera una stanza tra 3 mesi”". I residenti a Sesto sono stati convocati dagli assistenti sociali per fare domanda al bando ordinario e a quello dell’emergenza casa. "Ma nel 2024 il Comune ha messo 6 alloggi a disposizione e l’anno scorso ne è stato assegnato uno al mese, anche se una nostra inchiesta dice che ce ne sono 150 vuoti sul territorio". Difficile assorbire tutti senza più sub locazioni e senza il residence Puccini, dice Montalto. "La Casa Albergo è un pezzo dello stato sociale di Sesto. Se l’Amministrazione ha deciso di vendere l’immobile, almeno non dica che è per inagibilità ma per una scelta politica di non sostegno ai propri cittadini". Il sindaco Roberto Di Stefano ha annunciato che tutti i sestesi saranno ricollocati e gli altri saranno a carico delle loro città di residenza. "Il nodo sta proprio nella residenza: i senza dimora dovrebbero averla nella via della Casa Comunale, ma Sesto si rifiuta di darla nonostante le pronunce di tribunale – replica Montalto -. Così, possono dire che i residenti da sistemare sono pochi".

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