BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Cartier taglia i premi: 200 artigiani in sciopero

La protesta nei due poli del lusso italiani, a Milano Corvetto e Torino. "Affari a gonfie vele, ai dirigenti ricchi bonus, e a noi i sacrifici"

Il Ceo di Cartier Cyrille Vigneron, in carica dal 2016

Milano, 4 giugno 2020 - Neppure il settore del lusso è al riparo dagli scontri sindacali. Cartier taglia il premio del 25% ai lavoratori e scatta subito lo sciopero. Tutti fermi domani: otto ore, l’intera giornata. "Chiedono sacrifici ai lavoratori ma si aumentano lo stipendio, le loro scelte non possono ricadere sulle spalle dei più deboli". Sindacati sul piede di guerra "dopo la decisione unilaterale di limare pesantemente il bonus aziendale – spiega Francesco Caruso, segretario Uilm-Uil Milano –. Qui, la parola crisi non sanno cosa sia, né oggi né nel 2008, l’operazione è parte di un piano di contenimento dei costi slegato dall’epidemia e da altri problemi".

I 50 operai al lavoro nel polo a Corvetto "sono artisti che creano a mano, incroceranno le braccia insieme ai colleghi torinesi di Pgi, il braccio del gruppo che produce gioielli, dove invece sono in 250 i lavoratori. "All’opera ci sono soprattutto donne e giovani – sottolinea il segretario sindacale – negli ultimi anni le assunzioni sono state parecchie. Gli affari vanno a gonfie vele, non si può risparmiare sempre sulla manodopera, specialmente quando è di alta classe, come in questo caso". Intagliatori e levigatori non hanno certo gradito "l’intervento a gamba tesa dell’azienda del lusso sulle loro buste paga, a fronte di un aumento del 37% dei compensi già milionari dei top manager – ragiona Caruso –. Il ribasso ai lavoratori invece è stato comunicato in via informale e non è frutto di confronto sindacale. Una modalità inaccettabile. Sono sbagliati sia merito, che metodo, non ci resta che incrociare le braccia. Per evitarlo, servirebbe un segnale forte, ma tempestivo".

Resta aperto uno spiraglio. "Chiediamo all’azienda di ripristinare le corrette condizioni di dialogo e di equità economica nei confronti dei lavoratori che finora hanno dimostrato grande senso di responsabilità. Se la società dovesse rivedere le proprie scelte promuovendo un incontro in queste ore, potremmo congelare l’iniziativa". Per la Maison del lusso con vendite che nel 2018 hanno superato i 7 miliardi di euro, è una corsa contro il tempo. "In gioielleria si è lavorato duramente, paghino il bonus senza risparmiarci – incalza il sindacalista –. Qui non ci sono privilegiati ma persone umili che ogni giorno fanno il proprio dovere fino in fondo, come negli altri settori". mail: barbara.calderola@ilgiorno.net