di Luca Balzarotti
"Il tasso di morosità in Lombardia è tra il 30 e il 40%". Leonardo Caruso, vicepresidente nazionale di Anaci (Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari), precisa che "si tratta di mancati saldi dei conguagli precedenti". Tradotto: più di un condomino su tre non è in regola con il pagamento delle spese condominiali e l’impatto del caro-energia ancora non si vede. "In Lombardia gli amministratori sono come pugili che stanno parando i colpi. I problemi veri potrebbero emergere tra novembre e dicembre: solo allora capiremo quanti condòmini riusciranno a sostenere gli impegni economici". Anaci, associazione che conta 8mila amministratori di cui 2mila in Lombardia (un quarto), teme un incremento delle morosità. "Per ora abbiamo solo uno strumento: ritardare l’accensione degli impianti di riscaldamento – avverte Caruso –. In questi giorni i cittadini stanno ricevendo il conguaglio delle spese condominiali, costi davvero insostenibili che sono aumentati del 300%: chiediamo un intervento immediato tra le prime azioni del nuovo Governo, in modo da scongiurare una gravissima crisi sociale. L’orientamento è quello di non inoltrare decreti ingiuntivi in considerazione della situazione straordinaria, ma è necessario intervenire subito. Gli amministratori stanno emettendo rate mensili: servono per non aggravare eccessivamente il bilancio delle famiglie e a noi per avere un’entrata sicura ogni mese. Così possiamo pagare le aziende fornitrici e trovare intese per rateizzare i servizi futuri: per farlo è fondamentale pagare prima le vecchie forniture".
Ieri, il sindaco Giuseppe Sala ha firmato l’ordinanza che rinvia al 29 ottobre l’accensione degli impianti a Milano (ad eccezione di alcuni luoghi tra cui ospedali, case di cura, piscine, scuole materne e asili nido). "Ci auguriamo che anche altri sindaci adottino lo stesso provvedimento, anche in considerazione delle previsioni metereologiche che danno temperature in aumento – è l’invito di Anaci –. Altrimenti sabato i manutentori inizieranno ad accendere gli impianti. Gli amministratori sono favorevoli a ritardare l’avvio. Servirà a ridurre del 50% l’impatto dei rincari del gas".