MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Coronavirus, a Milano gli angeli in divisa portano solidarietà e sorrisi

L’iniziativa del Comando interregionale Carabinieri in collaborazione con Esselunga. "Un ponte fra chi ha dato e chi ha ricevuto"

La consegna di un pacco da parte di un carabiniere

Milano, 26 aprile 2020 - C’è chi fatica a fare la spesa in questo periodo di emergenza. Non per la difficoltà a prenotarla on line e neppure per le code fuori dai supermercati: il problema è economico. Tanti hanno perso il lavoro, troppi non ce l’avevano neanche prima. Per non parlare degli anziani soli. Spesso sono gli invisibili, che non chiedono nulla, a soffrire di più.

Ma c’è chi li vede e li sente: il Comando interregionale Carabinieri in collaborazione con Esselunga ha consegnato 3.100 pacchi pieni di generi alimentari tra la Lombardia, il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Liguria, 626 solo a Milano. L’azienda ha fornito gli scatoloni-regalo con marmellata, zucchero, caffè, farina, biscotti, cioccolato, pomodori, tonno, legumi, olio, pasta, purè, risotto, riso e minestrone, i carabinieri hanno individuato le persone bisognose a cui donarli e infine li hanno consegnati di persona. A sorpresa, bussando di casa in casa. Le famiglie sono state segnalate dai Servizi sociali o dalle realtà di zona ma molte erano già note alle stazioni dei carabinieri sparpagliate sul territorio, impegnate a tendere una mano agli ultimi già prima che scoppiasse l’emergenza Covid. "Nei nostri quartieri - spiega il maresciallo Antonio Falivene, comandante della stazione Milano Vigentino - conosciamo diverse famiglie indigenti. Già di nostra iniziativa, a titolo personale, avevamo fornito la spesa a chi manifestava difficoltà. Peraltro diversi residenti della zona mi avevano contattato chiedendo di far arrivare generi di prima necessità ai bisognosi: quindi si è creato un ponte di solidarietà, noi siamo stati il collegamento tra chi ha dato e chi ha ricevuto. Ora, grazie all’iniziativa realizzata con Esselunga, abbiamo consegnato 13 pacchi". I carabinieri si sono presentati senza preavviso, portando un dono inatteso: "Le reazioni sono state prima di sorpresa - racconta Falivene - poi di sollievo, dato che la gente si rassicurava vedendoci in divisa, e infine di commozione. L’umanità e la vicinanza lasciano sempre il segno. Due signore ultraottantenni, sole, mi hanno detto ‘lei è come un figlio’. Tuttora mi telefonano per ringraziarmi e per avere qualche parola di conforto. L’emergenza virus ha reso più dura la solitudine".

Questi gesti mostrano quanto la solidarietà sia una missione da compiere, per i carabinieri, quanto quella del controllo del territorio. "Milano è una metropoli ma ha al suo interno tanti quartieri che sono come paesi. Il Vigentino ha 150mila abitanti, per tanti siamo un punto di riferimento: capita che qualcuno si affacci dal cancello a chiederci se può andare a fare la spesa". Con i bambini , poi, il rapporto è speciale. "Molti ci conoscono perché siamo una presenza fissa nelle scuole, dove organizziamo incontri contro bullismo, sulla legalità e non solo: chi ci ha visto arrivare a casa, con il pacco dono, era entusiasta. In ufficio sono arrivati disegni di ringraziamento". Il 1° aprile, i carabinieri della stazione Vigentino avevano pure consegnato 60 netbook a bimbi e ragazzi dell’Istituto comprensivo Fabio Filzi, messi a disposizione dalla scuola per consentire a tutti di seguire le lezioni a distanza e di vedere compagni e insegnanti. "Prima - conclude Falivene - quei piccoli erano tagliati fuori". Ora non più.