Cani, troppi proprietari “pentiti”

I numeri del rifugio di Segrate: adottate 329 delle 357 bestiole recuperate, il 90% è rappresentato da molossi

Migration

di Monica Autunno

Il primo abbandono dell’anno quello di una cucciola tipo pastore belga, scheletrita e sporca, trovata legata nei pressi di un fast food a Lavanderie, e recapitata in rifugio. "Da dove arrivi non si sa. Ma è uno dei tanti accalappiamenti sospetti. Ce ne stiamo occupando". Un anno di attività che inizia, e i numeri dell’anno passato da sfoderare con orgoglio, per il rifugio della Lega del cane di Segrate.

Eccoli. 357 sono i cani entrati in rifugio nel corso del 2021 e 329 quelli adottati: "I nostri numeri circa le adozioni – dice Elisa Cezza, storica animalista e referente del rifugio – sono sempre molto elevati. Un buon segnale". Non solo cani. Nel corso dell’anno sono arrivati anche 79 gatti, e 74 sono stati quelli dati in adozione. Qualche entrata straordinaria, fra cui quella di un coniglio nano, abbandonato e poi adottato. 145 gli animali, fra cani e gatti, operati nel corso dell’anno nella sala chirurgica della struttura. "Un anno ancora una volta molto difficile, ma che abbiamo ‘sostenuto’, grazie all’aiuto di molti: i volontari, i nostri tanti amici, il sostegno del territorio". Non solo rose e fiori. L’ultimo caso, quello della cucciola arrivata in cattive condizioni nei giorni scorsi, emblematico: "In realtà ciò che c’è dietro questi ritrovamenti è sempre strano e misterioso. Non si riesce a ricostruire. Andiamo per supposizioni". Le cessioni al canile sono il problema su cui sempre lavorare a guardia alta.

"Ormai sappiamo come vanno le cose. A volte cani di casa, che il proprietario per qualsiasi ragione non riesce a gestire. In questo caso rintracciare i padroni è una sorta di missione impossibile: nessuna risposta nemmeno alle ingiunzioni. In altri casi sono cani arrivati con staffette dal sud, e che chissà perchè e come a un certo punto vengono accalappiati per strada. Parliamoci chiaro, il randagismo, qui da noi, non c’è più da un pezzo. Entrano in gioco altre modalità. Ci rimettono gli animali". Elevata percentuale, ancora una volta, di cessioni di molossi: "Sono il 90%". Su questo tema per Elisa Cezza e la Lega del cane un’attività di sensibilizzazione che dura da tempo. Già negli anni scorsi fu segnalato un incremento importante degli abbandoni di Pitbull, Amstaff e molossi, con un importante primato dei Comuni dell’hinterland. Anche quest’anno la prevalenza di queste tipologie di cane fra quelli finiti al rifugio è assoluta. "Non regolamentare seriamente il possesso di questi animali è a danno delle bestiole per prime. Queste razze, più di altre, soffrono molto il canile. E in molti casi sono difficoltosamente riaffidabili".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro