
di Marianna Vazzana
Sulle ceneri della ex scuola elementare di via San Paolino, al quartiere Barona, oggi c’è una distesa di verde utilizzata in parte da un gruppo di ortisti, in parte come area cani e in parte libera. Ma lo spazio è destinato a trasformarsi per accogliere una struttura che ospiterà campi di pallavolo e basket regolamentari, al coperto. "Un impianto sportivo a norma", spiega il presidente del Municipio 6 Santo Minniti, che nei giorni scorsi ha presieduto un incontro pubblico con i cittadini del quartiere al teatro della parrocchia di San Giovanni Bono. Tema: “Quale futuro per l’area della ex scuola primaria San Paolino?“. L’intenzione è pubblicare un bando in autunno finalizzato a raccogliere manifestazioni d’interesse per realizzare un impianto sportivo al chiuso, dentro una struttura (o tensostruttura), con campi di basket e pallavolo in quest’area che è di proprietà comunale. "Milano – sottolinea Minniti – ha carenza di campi regolamentari al coperto, così molte squadre di ragazzi sono costrette ad allenarsi fuori città. Anche giovani della nostra zona si spostano in comuni fuori Milano, come Casarile e Siziano, per praticare il loro sport".
Accanto ai campi sportivi ci sarà uno spazio per il fitness. Non solo: verrà sistemata pure l’area verde. Già nel 2020, dopo l’abbattimento della ex scuola, il Municipio 6 aveva prospettato la pubblicazione di un avviso pubblico finalizzato a raccogliere manifestazioni d’interesse, per capire se ci fossero soggetti interessati a realizzare un polo con una funzione socialmente utile. La pandemia ha sospeso tutto. Ma ora si torna alla carica, con il supporto del Comune. La ex scuola elementare di via San Paolino, rimasta in piedi per mezzo secolo, è stata chiusa 8 anni fa per problemi di amianto, impianti ammalorati e infiltrazioni. E a settembre del 2019 erano partiti i lavori di demolizione. Per tanto tempo si è discusso del futuro della struttura, mentre intanto andava sempre più deteriorandosi. A maggio 2018 si era fatta avanti un’ipotesi alternativa all’abbattimento: ospitare tra quelle pareti la Scuola del fumetto.
Ma i costi della ristrutturazione dell’intero edificio sarebbero stati troppo elevati per i privati, così il progetto è naufragato ed è tornata in pista la soluzione numero uno che già era stata indicata dal Comune, proprietario: la demolizione. Un’operazione da 1,1 milioni di euro. Il modo più veloce per risolvere il problema di occupazioni e degrado e anche per restituire lo spazio al quartiere. L’area è poi stata ripristinata a verde. Non prevista una scuola bis, perché sono sufficienti le altre strutture esistenti in quartiere considerando il bacino di utenza. Così si è pensato alla realizzazione di un polo socialmente utile, che nelle intenzioni ha già preso la forma di un impianto sportivo per i ragazzi ma non solo.