REDAZIONE MILANO

Milano, corpo smembrato e bruciato: fermati due uomini

L'omicidio sarebbe avvenuto durante una festa in una villetta, dopo una lite "per motivi futili"

Trovato cadavere decapitato e bruciato alla Bovisasca

Milano, 1 aprile  2019 - Due uomini sono stati fermati dalla polizia nell'ambito nell'indagine sul corpo smembrato e dato alle fiamme che sabato sera è stato trovato in via Cascina dei Preti, nel quartiere Bovisasca, a Milano. Secondo quanto si è appreso da fonti investigative, si tratterebbe di due colombiani di 32 e 21 anni

Contro il 32enne è stata formulata l'accusa di omicidio aggravato dalla crudeltà, contro il secondo quella di occultamento, vilipendo e soppressione di cadavere. E' del più anziano però la villetta nella quale è stato commesso l'omicidio, non lontano dal luogo dove poi i resti carbonizzati sono stati trovati. Nell'abitazione era stata organizzata una festa, quindi la lite "per motivi futili e pregressi risalenti alla loro vita precedente in Colombia", acuita dall'uso di alcool, sfociata infine nel terribile gesto.   I titolari del fascicolo - il pm Paolo Storari, in collaborazione con la sezione criminalita' organizzata comune diretta da Laura Pedi'o - tuttavia hanno lasciato intendere che i dissapori tra la vittima e i suoi carnefici risalirebbero a vecchie questioni personali avvenute in Colombia, che potrebbe essere anche il paese di origine dell'uomo ucciso e bruciato. Si esclude tuttavia che il delitto sia maturato nell'ambito di pandillas sudamericane, le gang violente e organizzate presenti anche nel territorio italiano e con reti nella terra d'origine, o in quello del traffico di droga.

I due fermati non sono ancora stati sentiti dai pm e non hanno confessato l'accaduto. Dopo i loro interrogatori, sarà un 'pollice' a rivelare con certezza l'identita' della vittima dell'efferato omicidio: e' infatti questa l'unica parte del corpo rimasta integra e sufficiente per risalire ad un'impronta digitale, che pero' non ha trovato corrispondenza con alcun nome presente negli archivi delle segnalazioni di polizia italiana. Non esiste - come precisato dagli stessi inquirenti - una banca dati mondiale delle impronte digitali: l'auspicio è di incrociare i dati con informazioni provenienti dall'estero e quindi risalire all'identita' certa, per confermare le ipotesi su cui stanno lavorando. Al momento solo alcuni testimoni presenti alla grigliata sono stati sentiti, ma le indicazioni che hanno fornito non sarebbero sufficenti a risalire all'identita' della vittima. Solo alcuni dei presenti però hanno assistito all'efferata scena, secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, e in base alle loro testimonianze è stato possibile in meno di 24 ore risalire all'autore dell'assassinio. Fondamentale anche la testimonianza raccolta la notte stessa di un vicino di casa che avrebbe sentito le urla e poi visto delle persone pulire al di fuori della villetta.

Secondo la ricostruzione fornita dal pm Paolo Storari, la vittima è stata prima accoltellata alla gola e al petto, poi fatta a pezzi con l'accetta. Dopo lo smembramento il cadavere è stato messo in un trolley e su un carrellino e portato vicino al gabbiotto dei rifiuti. Il carrellino è stato trovato dagli investigatori vicino alla villetta luogo dell'omicidio: era sporco di sangue; e anche l'accetta è stata rinvenuta sul posto. Prima di lasciare la valigia, è stato appiccato un incendio con liquido infiammabile contenuto in una tanica nera, trovata sul posto. Vicino, tra immondizia e masserizie, anche una bombola del gas, che non è esplosa. 

ll 32enne, con precedenti per furto, è considerato l'autore materiale, ed è stato fermato per le strade del quartiere nel pomeriggio di ieri; si trova in Italia da molti anni con un regolare permesso. Il più giovane invece era in Italia da poco con un visto turistico. Ieri è stato fermato a Malpensa dove aveva già in mano un biglietto per Madrid e aveva già passato i controlli: quando gli agenti di polizia lo hanno preso - ieri sera alle 18 - era praticamente già pronto per imbarcarsi sul volo che "sarebbe partito nel giro di 5 o 6 minuti" come ha riportato il capo della Mobile milanese, Lorenzo Bucossi, che ha condotto le indagini. Nello scalo è stato bloccato il volo anche perchè il suo bagaglio era già stato caricato in stiva.