REDAZIONE MILANO

Cadavere carbonizzato alla Bovisasca: due condanne a 30 anni

Il terzo imputato ha patteggiato 5 anni

Trovato cadavere decapitato e bruciato alla Bovisasca

Milano, 16 luglio 2020 - Due condanne a 30 anni di carcere e  un patteggiamento a 5 anni. Si è chiuso così in primo grado con rito abbreviato, davanti al gup di Milano Patrizia Nobile, il processo sull'omicidio a coltellate, dopo una grigliata, del colombiano Hernandez Tautiva Cristian Giovanny, il cui cadavere mutilato e carbonizzato venne trovato il 30 marzo dello scorso anno nel quartiere Bovisasca, nel capoluogo lombardo. 

In particolare, a seguito dell'inchiesta del pm Paolo Storari e della squadra mobile, sono stati condannati a 30 anni (era stato chiesto l'ergastolo per entrambi) per l'omicidio Jhonathan Hernandez Vega e Dilan Mateus Carddenas, mentre ha patteggiato 5 anni William Gomez Arango, difeso dall'avvocato Robert Ranieli e che era finito in carcere con l'accusa di aver aiutato gli altri due colombiani a tagliare il corpo e a nasconderlo.

La testimone principale dell'indagine era stata la compagna di William Gomez Arango. La donna viveva con lui nella casa dove aveva organizzato, come si legge negli atti, una grigliata "per il suo compleanno". La teste raccontò che nel corso della festa lei e il "suo convivente" "si erano allontanati" per mettersi "alla ricerca di un altro colombiano di nome Tony, che aveva avuto un litigio telefonico con Pericles", ossia Jhonathan Hernandez Vega, e con "Mateo", ossia Dilan Mateus Carddenas (quest'ultimo venne fermato in Francia dopo l'omicidio e poi estradato in Italia). Il giovane colombiano, che partecipava alla festa in casa, sarebbe stato ucciso dai due a coltellate "per punirlo del fatto che si era messo in contatto con Tony" per "aiutarlo" a non farsi trovare da chi lo stava cercando, ossia gli altri partecipanti alla grigliata nella casa di via Carlo Carrà. Tra uno dei due imputati e 'Tony', infatti, ci sarebbe stato un contrasto precedente per un'aggressione in Argentina.