
La villetta dove è avvenuto l'omicidio (Newpress)
Milano, 2 aprile 2019 - I sigilli della polizia stonano con i giocattoli a terra. Quei nastri di plastica che bloccano gli accessi alla porta d’ingresso correndo poi lungo il vialetto sporcano la quiete che è routine in questo angolo di Milano, dove file di villette si affacciano su strade in cui non passa nessuno, se non i residenti. In via Carrà, quartiere Bovisasca, a pochi passi dal punto di via Cascina dei Prati in cui sabato sera è stato trovato avvolto dalle fiamme il cadavere di un uomo tagliato a pezzi, l’atmosfera è questa.
Al civico 11 tutto tace. È una casa a due piani, per due famiglie. Sopra, una donna anziana «che vive qui da sempre», dicono i vicini. Al piano terra la famigliola della figlia, il cui compagno è stato arrestato per omicidio. Vittima un altro uomo, forse connazionale, non ancora identificato, ucciso con una coltellata alla gola e al petto e poi tagliato a pezzi con un’accetta. L’assassinio sarebbe avvenuto proprio in quella villetta, sabato sera, durante una festa organizzata in giardino e culminata con una lite. Gli investigatori hanno scovato «quella» villetta grazie a un testimone, domenica, mentre la polizia già stava passando al setaccio le case della zona per chiedere se qualcuno avesse visto o sentito qualcosa. In via Carrà c’era movimento: alle 10,30 una pattuglia della polizia locale è intervenuta per la segnalazione di un incidente che aveva provocato danni a un veicolo in sosta. Poi è emersa la storia: liti, macchie di sangue e tentativi di pulizia sul marciapiede. Vicino a quella villetta è stata trovata l’accetta, così come il carrellino, sporco di sangue, utilizzato per trascinare il corpo smembrato in via Cascina dei Prati, nascosto in una valigia.
«Mi vengono i brividi», commenta un’abitante di via Maffi, che si trova esattamente tra il luogo del delitto e quello del ritrovamento del corpo. «Qui ci conosciamo tutti. Ma con quella famiglia i rapporti erano un po’ più freddi. Non sono mai stata a casa loro», racconta una delle memorie storiche del quartiere. «Per tutta la giornata di domenica – ripetono i cittadini – il viavai è stato continuo». Ieri pomeriggio è tornata la pace, irreale, di questo luogo. Scalfita da quei nastri di plastica che circondano la villetta a due piani.