RICCARDO
Cronaca

Buon senso per onorare il nostro debito

Riccardo

Riccardi

C’è inquietudine nelle stanze del FMI. Spaventa il persistere della inflazione mondiale. Si teme una crisi sistemica del debito nei mercati emergenti ed in quelli in via di sviluppo. Nel 2023, sempre secondo il FMI, si stima un rallentamento più pronunciato nelle economie avanzate. Per Moody’s preoccupa l’insicurezza alimentare che aggrava difficoltà sociali e rischia di scatenare instabilità socio-politica e violenza. Soprattutto nei paesi importatori, a prezzi proibitivi, di derrate alimentari. Peggiora il deficit delle partite correnti che prosciuga le riserve valutarie. Intere nazioni a rischio di vulnerabilità perché prive di “difese immunitarie”. Si aggiunga che la lotta all’inflazione, crescente rispetto ai salari, potrebbe indurre le banche centrali ad un drastico restringimento della politica monetaria. Per un periodo più lungo di quanto precedentemente previsto. Dopo la sbornia del denaro a costo zero, per i paesi in via di sviluppo, gli aumenti dei tassi di interesse avranno delle conseguenze drammatiche. Gli incrementi sono costati già centinaia di miliardi di dollari per le strozzature del debito divenuto un mare in tempesta. Il DDT ha ucciso i parassiti avvelenando però diversi prodotti commestibili. La finanza ha avuto il merito di vivacizzare la staticità dell’economia. Nella quale è piombata una globalizzazione disordinata che ha illuso molti. Mercati senza regole e massiccio utilizzo del debito, leva per fare soldi. Le crisi, che negli ultimi anni hanno poco insegnato, si sono aggravate per guerre e incrementi esponenziali di prodotti per l’energia. Quindi inflazione. Da surriscaldamento e da costi. Le risorse scarse accrescono egoismi e disperazione. Che fare? Tante cose ma prima di tutto buon senso per affrontare il debito. Che,va ricordato, alla fine qualcuno dovrà onorare.