REDAZIONE MILANO

Brozovic: ora solo acqua. Riecco la patente di guida

Il centrocampista dell’Inter fermato la notte dell’11 luglio per essere passato col rosso e risultato positivo all’alcoltest

Marcelo Brozovic

Può tornare a guidare, Marcelo Brozovic. Ma molto probabilmente non avrà brindato dopo aver ricevuto la notizia. Del resto l’ha promesso sui social: "Solo acqua". La sanzione di revoca della patente è stata infatti sospesa ieri: lo ha deciso il giudice di pace di Milano, accogliendo il ricorso presentato dal legale del centrocampista, Danilo Buongiorno.

Il calciatore croato era stato fermato nella notte dell’11 luglio scorso, intorno alle 2,30, dopo essere passato col rosso ad un semaforo, a bordo della sua Rolls Royce. E sottoposto all’alcol-test era risultato positivo. Di poco, rispetto ai limiti consentiti. Ma tanto era bastato: via la patente. Il suo avvocato, nel ricorso, ha sottoloineato che il valore rilevato era appunto al limite e che, peraltro, non si era tenuto conto dei margini di tolleranza e di errore dell’apparecchiatura. Ricorso accolto e patente restituita al croato che, in questi giorni, si trova a Dusseldorf per preparare con i compagni di squadra la semifinale di Europa League, contro lo Shakhtar Donetsk, in programma lunedì in Germania. Ieri i nerazzurri si trovavano peraltro in libera uscita. Un giorno di riposo concesso dal tecnico Antonio Conte “festeggiato“ con un pranzo di gruppo in un ristorante sulle rive del Reno: c’è da giurarci, niente brindisi. Anche perchè “repetita iuvant“: quattro anni fa era stata la stampa croata a rendere pubblico un altro episodio. Il calciatore era stato fermato la sera di Natale nel suo paese, nei pressi di Velika Gorica, dalla polizia locale, questa a volta a bordo di una Bmw.

Secondo i cronisti aveva ignorato il rosso di due semafori pedonali ed era stato così fermato. Alcol-test: positivo. Con l’aggravante di guidare senza patente, riportavano, visto che gli era stata sospesa due mesi prima per violazioni simili. Il 31 luglio di quest’anno, infine, altra “grana“. A Milano, Brozovic aveva dato in escandescenze in pronto soccorso, pretendendo di far visitare un amico lievemente ferito a una gamba prima delle altre persone. Per riportare la calma erano dovuti intervenire i carabinieri e il calciatore si era scusato con tutti. Ora, dunque, che il cerchio si chiuda. E che Brozovic sia ricordato solo per le giocate di classe, lo spirito di sacrificio, la capacità di guidare il centrocampo, le esultanze alla “epic Brozo“, le foto ironiche sui social. Tutto ciò che ha a che fare col calcio. E con l’ironia: rigorosamente analcolica.