LAURA LANA
Cronaca

Bresso, presidio del comitato no vasca: “Quei fanghi sono pericolosi. Una fogna a cielo aperto”.

Residenti, comitati e associazioni si sono riuniti davanti al bacino di laminazione. “Fango viene da uno dei fiumi più inquinati d’Europa”

La vasca di laminazione di Bresso realizzata per contenere le esondazioni del Seveso

La vasca di laminazione di Bresso realizzata per contenere le esondazioni del Seveso

BRESSO (MILANO), 17 maggio 2024 – Hanno paura i residenti di Bresso, che vivono proprio sopra il bacino di laminazione. E che oggi, venerdì 17 maggio, hanno organizzato un presidio per dire “Vasca, pericolo per la salute”, come si legge sullo striscione appeso alla ringhiera. “Ormai è il nostro motto. Il problema non è solo l’odore di fogna, che uscirà fuori, o la sporcizia: i fanghi possono diventare pericolosi per la salute – spiega Matilde Minella, portavoce del Comitato No Vasca -. Acqua e rifiuti fognari rimangono stagnanti per diverso tempo ed esposti ad alte temperature possono dar luogo a composti secondari pericolosi. Si liberano composti azotati, che vanno dall’ammoniaca, quindi una sostanza potenzialmente irritante, fino ai nitrati, quindi una sostanza tossica. Ci chiediamo e lo chiediamo anche al Comune di Milano come sia possibile esporre 2mila persone, 3 aree gioco e 2 scuole dell’infanzia a una fogna a cielo aperto”. Così, più delle esondazioni fa paura altro. “Oggi vediamo la vasca completamente imbrattata da fanghi sul fondo, sulle scogliere e addirittura sul percorso ciclopedonale. Questo fango è pericoloso perché viene da uno dei fiumi più inquinati d’Europa, che non rispetta gli standard di qualità ambientale della comunità europea – continua Minella -. Oltre alla componente chimica presente, ce ne è una biologica. La vediamo benissimo dai liquami marroni. In quel fango c’è una forte carica patogena di batteri di origine fecale”.

Protesta contro la vasca di laminazione Bresso
Protesta contro la vasca di laminazione Bresso

Si teme per la pulizia della vasca. “Le operazioni vengono effettuate con potenti getti, che fanno schizzare in aria quello che c’è lì dentro – racconta una residente -. Già in passato abbiamo riscontrato dei problemi, ci sono abitanti che hanno iniziato ad avere irritazioni”. Mercoledì 15 maggio la vasca è stata attivata alle 6,30 del mattino. Dopo neanche 10 ore era già colma. “Hanno dovuto svuotarla e poi riempirla di nuovo. Ci avevano detto che sarebbe andata a capienza massima solo 5 volte all’anno, in caso di emergenza. In tre mesi l’hanno già riempita una volta e mezza – fa presente Arturo Calaminici degli Amici del Parco Nord -. Questo doveva essere l’ultimo bacino di laminazione, così ci aveva detto il Comune di Milano. Invece, per ora resta l’unico di una serie da fare, perché giovedì 16 maggio è stato detto dal Comune di Milano che questa vasca da sola non basta. Ma noi lo sapevamo già: con queste dimensioni non avrebbe certo risolto il problema delle esondazioni del Seveso”.

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Così, oggi, associazioni, comitati e abitanti si trovano a dover convivere con una vasca di laminazione che, alla prima prova, forse non ha neanche evitato sversamenti ulteriori. Del resto, sono altre le soluzioni, dice con forza Angelo Agosti del Comitato Coordinamento Torrente Seveso. Serve un grande piano diffuso di invarianza idraulica. “Bisogna realizzare superfici drenanti e filtranti. Sono questi i metodi per salvare le nostre aree dalle esondazioni e per prevenire il fenomeno opposto, la siccità, che è l’altra faccia della medaglia. Un progetto da mettere in atto su tutto il territorio del Seveso. Siamo la zona più urbanizzata e cementificata d’Italia. Tutta l’acqua non può penetrare e filtrare e va a finire direttamente nei fiumi, come il Seveso”. Marciapiedi e rotonde, invece di essere di cemento “devono essere più basse delle strade, devono essere drenanti, dobbiamo ripristinare le rogge, fare del terreno filtrante. Parcheggi e aree di mercato devono essere deimpermeabilizzate. In questo modo potremmo anche salvare tanta acqua piovana che potrebbe essere riutilizzata nei momenti di secca. Anche la vasca di Bresso potrebbe essere usata in questo senso".