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Brera, Bradburne: "Palazzo Citterio? Siamo pronti, non mi aspetto stop"

Dopo la riconferma ,il direttore della Pinacoteca ah anche parlato del Cenacolo: "Se arriva lo prendiamo e gestiamo, ma non mi sembra basilare"

James Bradburne

Milano, 30 settembre 2019 - Sul progetto per Palazzo Citterio "stiamo lavorando con la certezza di andare avanti": lo ha detto il direttore di Brera James Bradburne, dopo la riconferma alla guida della Pinacoteca. "Non mi aspetto ostacoli", ha aggiunto spiegando di essere in attesa soltanto dei passaggi formali e che da parte sua, il Museo "sta lavorando per mettere a gara" il progetto. "Per quanto riguarda la nostra parte siamo pronti".

Bradburne è poi tornato su alcuni dettagli del progetto che prevede la ristrutturazione di Palazzo Citterio per farlo diventare la 'Brera Modern' cioè un polo per l'arte contemporanea . Ma, ha precisato "non sarà un nuovo Museo del Novecento, ospiterà invece" le opere del collezionismo milanese" (Jesi, Vitali e Mattioli quelle citate da Bradburne). "Tutti gli elementi del progetto erano stati approvati", ha anche ricordato il direttore. "Per me sarebbe un sogni collegare i due palazzi", ha quindi aggiunto in particolare in merito alla connessione tra i due Palazzi ma "l'importante è che realizziamo Brera Modern". Quanto ai tempi Bradburne ha ipotizzato "inizio 2021".

Riguardo il Cenacolo Vinciano in gestione alla Pinacoteca di Brera, Bradburne  non è convinto. "Secondo me il Cenacolo e' gia' in buone mani - ha detto - quindi posso anche non prenderlo. Ma lo scopo e' comunque di far rientrare l'opera di Leonardo nella vita milanese in maniera importante". Il tema dell'acquisizione del Cenacolo rientrava in un decreto ministeriale firmato dall'ex ministro Alberto Bonisoli lo scorso 13 agosto, in piena crisi di governo, poi congelato dal neo eletto al Mibact. Lo scopo di riunire le due istituzioni era di fare in modo che gli introiti consistenti dell'opera Leonardesca rimanessero allo Stato (Brera e' un museo statale) e non rientrassero in un eventuale piano dell'Autonomia regionale, qualora fosse stata approvata la riforma. Questo pero' avrebbe privato il sistema Regionale dei musei lombardi di una fonte di sostentamento importante. Attualmente comunque "siamo in un limbo amministrativo e attuativo - ha spiegato Bradburne - il decreto attuativo e' congelato, amministrativamente non ci sono stati cambiamenti e stiamo tutti aspettando". "Non mi aspetto di avere il Cenacolo in gestione: se arriva, lo prendiamo e lo organizziamo secondo la mia idea. Siamo pronti ad accettare la decisione per come sara' presa", ha aggiunto. Secondo Bradburne, se l'opera piu' importante del genio di Vinci dovesse arrivare sotto la gestione di Brera pero' "non farebbe la Grande Brera ma farebbe la Grande Milano, perche' il compito e' ridarlo alla citta', visto che ci sono tanti milanesi che non l'hanno mai visto" ha concluso.

Infine Bradburne ha ammesso: "Questa conferenza era già stata decisa all'inizio dell'estate, in un periodo molto difficile per me per via dei cambiamenti che avrebbero smontato la riforma che mi ha portato qui. Le nuove leggi mi avrebbero reso inutile e avevo deciso di andare via con profonda tristezza".  Ecco perché "questa conferenza era stata immaginata come un passaggio di consegne. A inizio agosto non pensavo che sarei stato io il futuro direttore, pochi giorni fa - ha detto sorridente - ho saputo che è un passaggio di consegne a me stesso".