"Boom... e brucia tutto", la sequenza da incubo dell'incendio in via Antonini

In una manciata di minuti il rogo si è sviluppato senza controllo. Un filmato amatoriale documenta il punto esatto del primo innesco

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"Ha fatto boom, speriamo non sia successo niente". Sono le 17.38 di domenica, quando un primo filmato amatoriale realizzato dalla famiglia Achilli, residente nelle villette del complesso, documenta la fuoriuscita di fumo dal balcone dall’appartamento ai piani alti della Torre dei Moro, preceduta da uno scoppio. Quattro minuti dopo, alle 17.42, alte lingue di fuoco attraversano la facciata e l’incendio, dal quindicesimo piano, si sviluppa incontrollato. Si staccano pezzi incandescenti del rivestimento della facciata, mentre alle 17.47 il rogo si propaga anche in altri punti del palazzo, con focolai all’apparenza non collegati fra loro. "Sta prendendo tutti gli appartamenti", si sente nel filmato. Dopo le 18 lo stabile è già avvolto completamente dalle fiamme e da una coltre di fumo nero. In sottofondo solo le sirene dei Vigili del fuoco e delle ambulanze. Video amatoriali che documentano la rapidità dell’incendio, in una drammatica sequenza sotto gli occhi dei residenti radunati sulla strada.

A lanciare per prima l’allarme sarebbe stata una ragazza, minorenne, che abita con la famiglia al sedicesimo piano. "Io ero da poco uscito di casa e mi ha chiamato il mio vicino, il padre della ragazza – spiega Mirko Berti, uno dei residenti – per avvertirmi di ciò che stava avvenendo. Poi ho saputo che è stata lei la prima a vedere il fumo e le fiamme che salivano dal piano sottostante, anche perché abitavano proprio dove presumibilmente c’è stato l’innesco". Dalla prontezza della ragazza è subito partita la comunicazione via chat dell’incendio, mentre il padre ha anche chiamato i vigili del fuoco e bussato a varie porte per essere sicuro di non lasciare indietro nessuno. "Il mio vicino e la figlia ovviamente non potevano raggiungere tutti – prosegue Berti – così hanno scritto sulla chat per allertarci e dirci di uscire di casa, postando anche un filmato di ciò che stava succedendo. La tecnologia è servita per coordinarci e veicolare il messaggio, se siamo qui è grazie alla prontezza di tutti e al fatto che ci diamo una mano. Siamo – sottolinea Berti – un gruppo coeso, unito dall’amore per il posto in cui vivevamo. Questa volta la chat ci ha salvato la vita. Poi, per fortuna, non è successo di notte, altrimenti chissà...".

Andrea Gianni

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