Bomba carta in Torino-Juve, nei guai ultrà di Milano e Bergamo

Sono stati identificati i presunti responsabili del lancio della bomba carta che ha ferito dieci persone durante il derby della Mole. Si tratta di quattro ultrà bianconeri, due sono lombardi

Bomba carta in curva del Torino (Ansa)

Bomba carta in curva del Torino (Ansa)

Milano, 5 maggio 2015 - Identificati quattro ultrà della Juventus sospetatti di essere i responsabili del lancio della bomba carta in occasione del derby Toro-Juve dello scorso 26 aprile che portò al ferimento di 10 tifosi granata nella curva Primavera. Nell'ambito dell'indagine coordinate dalla locale Procura della Repubblica, in particolare sal sostituto procuratore Andrea Padalino, gli inquirenti hanno effettuato alcune mirate perquisizioni a carico di appartenenti alle frange ultrà della tifoseria juventina acquisendo "fondati e probanti elementi" al vaglio dell'autorità giudiziaria. In particolare, sono state perquisite le abitazioni di: B. D., di anni 29 residente a Collegno; M.A., di anni 42, residente a Torino; D.D., di anni 28, residente in provincia di Milano e S.G.E., di anni 28, residente in provincia di Bergamo.

Nel corso delle perquisizioni, uno dei giovani tifosi juventini, residente in Lombardia e collegato ad una delle formazioni ultrà bianconere di Milano, già in passato sottoposto a Daspo e con precedenti penali, è stato trovato in possesso anche di 3 cartucce calibro 22 l.r. (e pertanto indagato in stato di libertà ai sensi dell'art. 697 c.p. primo comma). L'ultrà della Juve è inoltre indagato per essere entrato in altro settore dello stadio per tentate di aggredire tifosi torinisti fermato dal tempestivo intervento del dispositivo di sicurezza. Inoltre, le perquisizioni hanno consentito il rinvenimento ed il sequestro di una cospicua quantità di cocaina, circa 30.3 grammi, di 44 grammi di mannite, sostanza da taglio, e due bilancini di precisione che ha portato all'arresto di un tifoso juventino. Un altro ultrà è stato invece denunciato, in stato di libertà, poiché trovato in possesso di 3.5 grammi sempre di cocaina. Le complesse attività di indagine proseguono per una più compiuta definizione del quadro delle responsabilità.

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