Bollette alle stelle, l’allarme degli ospedali

Il Gruppo San Donato: "Situazione preoccupante nel 2022". Previsti rincari del 40% dell’energia anche per le Rsa. Il caso Policlinico

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di Marianna Vazzana

I maxi-rincari annunciati sulle bollette di luce (+55%) e gas (+41,8%) fanno tremare anche ospedali e Rsa già in sofferenza per la pandemia da quasi due anni. "Per il 2022 la situazione è preoccupante", spiega in una nota il Gruppo San Donato, tra i più grandi gruppi di ospedali privati italiani, di cui fanno parte il Policlinico di San Donato, il San Raffaele, il Galeazzi e altre 53 strutture. "Nonostante l’applicazione in modo efficiente della nostra strategia di gestione portafoglio, a causa dell’incremento dei prezzi spot e delle quotazioni future già a partire dal 2021, ci aspettiamo nel 2022 degli aumenti in bolletta molto consistenti. E gli ospedali non possono certo ribaltare l’incremento dei costi energetici sul prezzo del prodottoservizio fornito". Quelli privati "si approvvigionano di energia elettrica e gas attraverso fornitori del mercato libero. Il Gruppo gestisce centralmente l’approvvigionamento per i propri ospedali, con una strategia che prevede operazioni di hedging, ovvero la copertura parziale dei quantitativi di energia elettrica e gas". Questo "ci ha consentito di limitare l’impatto sulle bollette del 2021 generato dall’impennata spropositata dei prezzi del gas e dell’energia elettrica sul mercato avvenuta soprattutto dalla metà del 2021. Le nostre bollette di energia sono incrementate “solo’’ di circa il 15% rispetto al 2020 a fronte di un aumento medio del prezzo di mercato di circa il 220%. Sulla bolletta del gas siamo riusciti addirittura a non avere aumenti, a fronte di un incremento del prezzo di mercato del gas del 2021 di circa il 235%".

Il problema si profila per i prossimi mesi. Così anche per le Rsa: "Ci aspettiamo una pesante stangata. Di dover pagare almeno il 40% in più per il consumo di elettricità, gasolio e metano, aumenti che si aggiungono a quelli del costo del personale", sottolinea Luca Degani, presidente Uneba Lombardia, organizzazione di categoria del settore sociosanitario, assistenziale ed educativo. "Il nostro auspicio è che la Regione aumenti la quota di competenza del Fondo sanitario regionale, in modo che i rincari non si riversino sulle rette, e quindi sui familiari degli ospiti delle strutture, sia per anziani e sia residenze per persone disabili, che potrebbero ritrovarsi a dover pagare almeno due punti percentuali in più".

La Cooperativa Coopselios, che a Milano gestisce tre Rsa, evidenzia che "non abbiamo ancora le bollette dei mesi recenti ma ad oggi possiamo affermare che il confronto tra i prezzi dell’energia elettrica e del gas per riscaldamento e uso domestico di dicembre 2021 rispetto a dicembre 2020 è quadruplicato". Tinte fosche che diventano più rosee solo se si pensa che "lo Stato è intervenuto abbassando gli oneri, quindi si presuppone e si auspica che il rincaro della fattura non sia direttamente proporzionale al rincaro della quota energia".

Teme di meno il Policlinico, che ha una sua centrale tecnologica in grado di produrre contemporaneamente energia elettrica, termica e refrigerante grazie a un sistema di cogenerazione. Sistema che consente sia risparmi energetici e sia di ridurre le emissioni di anidride carbonica.

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