Costa cara l’acqua in vacanza. Ma sull’isola non c’è il contatore e il giudice annulla la bolletta

Milanese con appartamento a Lampedusa contesta le bollette arretrate di cinque anni Consumi "forfettari" per tutti gli inquilini: ma lui - dice - in quella casa ci sta solo in agosto

Una splendida vista della spiaggia dei Conigli, luogo simbolo di Lampedusa

Una splendida vista della spiaggia dei Conigli, luogo simbolo di Lampedusa

MIlano – È democratica l’acqua (domestica) di Lampedusa. Non sarà a buon mercato per i milanesi in vacanza, ma almeno ha lo stesso prezzo per tutti gli inquilini del condominio. Nel senso che il consumo si paga a “forfait“: uguale sia per chi ci abita tutto l’anno, sia per chi trascorre sulla meravigliosa isola solo il mese di agosto. Stando così le cose, un fortunato turista milanese dotato di appartamento vacanziero ha ricevuto dal Comune di Lampedusa un’ingiunzione di pagamento per bollette arretrate di oltre 2 mila euro per il consumo dell’acqua tra il 2011 e il 2015.

Il primo problema, ha fatto presente nel suo ricorso al giudice di pace di Milano (competente perché luogo di residenza del consumatore) è che in realtà "il servizio è gravemente inefficiente, specie nei mesi estivi". Tanto che lui è stato costretto tutti gli anni "ad acquistare l’acqua per esigenze domestiche da società private che all’uopo la trasportano con autobotti".

Il secondo problema , ha rincarato la dose il suo avvocato Nicola Brigida, è che quella del comune lampedusano è una "pretesa ingiusta e infondata atteso che si basa su consumi forfettari, uguali per tutti i condomini, anziché su quelli effettivi registrati". E questo avviene perché l’ente territoriale, scrive il legale, "non ha mai applicato il contatore dell’acqua" che naturalmente dovrebbe quantificare i consumi dei singoli appartamenti. Insomma, la democrazia “acquatica“ (tutti uguali di fronte alla bolletta) si basa su ragioni non del tutto nobili. Ma tant’è.

Ultimo particolare non irrilevante sollevato dal legale del turista milanese: i riflessi non prontissimi dell’ente locale di Lampedusa nel richiedere il pagamento (notifica a fine 2020 per bollette degli anni 2011-2015) hanno fatto sì che il debito si fosse nel frattempo prescritto. Esito inevitabile. E così in sentenza, dopo aver preso atto dell’"assenza di qualsivoglia controdeduzione da parte dell’ente impositore", (in pratica il Comune dell’isola non s’era proprio fatto vivo per dir la sua), il giudice ne ha tratto le conseguenze.

E sorvolando sullo strano concetto di attribuzione “forfettaria“ dei consumi legata ai contatori fantasma, ha annullato le pretese rifacendosi al motivo più strettamente giuridico: trascorsi più di cinque anni dall’ultima bolletta, il debito era ormai cancellato.

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