SIMONA BALLATORE
Cronaca

Bolle alla Cattolica "Danza maestra di vita"

L’étoile interrogato dagli studenti sulle affinità tra esami e spettacoli e sui social. "Diamo fiducia ai giovani, sono la parte migliore del Paese"

Roberto Bolle abbraccia sul palco la rettrice della Cattolica Elena Beccalli

Roberto Bolle abbraccia sul palco la rettrice della Cattolica Elena Beccalli

Se Roberto Bolle fosse il primo ballerino a mettere piede su Marte, il primo passo sarebbe un grand jetè, lo stesso con cui sfida la gravità al Piermarini e nei più prestigiosi palcoscenici del mondo. Lo racconta agli studenti dell’università Cattolica, tra aneddoti di vita e curiosità, pungolato dalla conduttrice Victoria Cabello. Il fenomeno Bolle arriva così nell’ateneo di Largo Gemelli, sold-out in una manciata minuti dall’apertura delle prenotazioni: in 800 hanno aspettato il via per accaparrarsi un posto in aula magna. Per cercare di non escludere nessuno sono stati organizzati collegamenti con altre aule disseminate nei campus di Milano, Piacenza, Cremona, Brescia e Roma. La rettrice Elena Beccalli lo accoglie come "artista di immenso talento e al contempo un autentico testimone della fiducia nei giovani, che si è reso disponibile a incontrarli e ascoltarli".

"Per me la danza è un mezzo di connessione con l’assoluto – confida –. Le arti sono il nostro modo di comunicare con Dio, con l’universo e il creato. E ci aiutano anche a toglierci le brutture". Ricorda gli esercizi alla sbarra da bambino, gli stessi che ripete da professionista ogni mattina: "Così mi riconnetto con me stesso: la danza è una forma di introspezione, mi ha aiutato anche in momenti difficili". Non dimentica il "trauma dell’arrivo a Milano, alle medie, quando non ero ancora sicuro di riuscire a conciliare scuola e danza". Poi le prime soddisfazioni, l’incontro con Rudol’f Nureev nel 1990 e con Carla Fracci. Interrogato dagli universitari sulle affinità tra danza e studio, non ha dubbi: "Preparazione e passione. La voglia di fare sempre un passo in più per conoscere, per migliorare e andare a fondo. Poi ci sono l’adrenalina prima di uno spettacolo e prima dell’esame, la paura di non essere in grado e la capacità di governare le emozioni. Studio e danza ti insegnano che devi lavorare giorno dopo giorno, che non puoi improvvisare". Lo conferma la rettrice Beccalli, condividendo anche un ricordo personale di lei studentessa con l’abbonamento under 30 della Scala e gli occhi sgranati davanti a Il Lago dei cigni, con un giovanissimo Bolle: "Danzare è arte vera e aperta, un’arte che può diventare anche uno strumento educativo straordinario, inclusivo e potente in grado di ‘costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro come ci ha esortato da subito a fare Papa Leone XIV".

Sono state lanciate alla Cattolica anche le date di OnDance, che quest’anno si terrà dal 4 al 7 settembre all’Arco della Pace, per fare scoprire la danza a tutti, rendendola più democratica. "Negli ultimi 20 anni molte compagnie storiche sono state chiuse, non è un periodo facile per i ballerini italiani professionisti, che spesso vanno all’estero. Ed è un peccato visto che la danza è molto amata", ricorda Bolle, parlando anche del ruolo dei social, che possono essere utili come vetrina, critiche a parte: "Sapere che hai fatto del tuo meglio, che hai dato tutto, è uno scudo". L’ultimo colpo di scena arriva da una studentessa di Torino: "Non so come, ma abbiamo trovato a casa nostra il tuo quaderno di catechismo". A proposito di danza e spiritualità.

Il gran finale è affidato a giovani ballerini che hanno portato in auditorium la danza, in tutte le sue forme, dallo swing alla classica, passando per l’hip hop. Un dono per Bolle. "Bisogna dare fiducia ai giovani – sottolinea l’étoile a margine dell’incontro –: sono la parte migliore del Paese. Voglio trasmettere loro la bellezza di questa arte, i valori della danza, il mio percorso. La danza è una maestra di vita".