
Il presidente della Camera Laura Boldrini
Milano, 25 ottobre 2015 - "Un Paese deve riuscire ad assumersi le proprie responsabilità sia a livello locale che centrale e chi ha la responsabilità di governo di un territorio non può tirarsi indietro di fronte al fatto che noi stiamo vivendo in un momento in cui c'è la richiesta di dare risposte a chi arriva". Così il presidente della Camera, Laura Bodrini, in visita alla Fondazione voluta dal Cardinal Martini a Milano, sulla politica del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. " Quando Maroni ha fatto il ministro dell'Interno si è trovato lui stesso a gestire una situazione analoga - ha aggiunto Boldrini - e analogamente ha anche suddiviso i migranti in base a un criterio regionale con molta fermezza e dunque non mi sembra che si stia facendo altro che ripetere quel modello".
Una giornata ricca di appuntamenti per la terza carica dello Stato. Dopo una visita alla sede della Fondazione che ospita 140 persone in difficoltà, Boldrini ha incontrato operatori e volontari, che le hanno presentato i progetti sociali e culturali della Casa della carità sul territorio milanese. Tra questi, il progetto di accoglienza di quest'estate insieme alla parrocchia di Bruzzano dove più di oltre 150 volontari hanno dato ospitalità a 352 profughi. "Quel che fate non sono piccole cose, ma cose essenziali perché l'accoglienza non va imposta" - ha commentato Boldrini -. "Bisogna creare occasioni di incontro tra le persone che arrivano nel nostro Paese e i cittadini italiani. La paura va compresa, ma per sconfiggerla serve conoscenza reciproca, che è un ottimo antidoto, è il segreto per una società coesa". Nion manca una battuta sulla legge sulla cittadinanza in discussione in Parlamento: "È un provvedimento che abbiamo atteso per 20 anni: non è la legge ideale, ma rompe quel muro che divideva i nostri bambini da quelli che crescevano insieme a loro venendo considerati stranieri. Si poteva fare di più, certo, ma non è stato facile arrivare a questo - ha concluso -. Ci sono state molte reazioni, anche violente, che però non ci intimidiscono. Il riconoscimento dei diritti è fondamentale: senza diritti non si può costruire un percorso di cittadinanza".
Non è mancata nemmeno una visita alla Casa della Buona Politica, in compagnia del sindaco Pisapia e di Gad Lerner. "State tranquilli che per i prossimi 8 mesi io sono a Milano", ha detto Pisapia - "dopo un certo periodo bisogna tornare a fare quello che si faceva prima, o a fare altro".