Polizia locale di Milano, arrivano le bodycam

Accordo tra Comune e sindacati. Via alla sperimentazione con 50 ghisa

Un vigile con la bodycam

Un vigile con la bodycam

Milano, 7 settembre 2019 - Le prime bodycam spunteranno sulle divise dei ghisa nei prossimi giorni, appuntate tra le spalle e il petto. Inizialmente saranno in 50 a utilizzarle durante i turni di servizio, ma, una volta finito il periodo di sperimentazione, l’uso della telecamera dovrebbe esteso anche agli altri agenti che effettuano attività all’esterno, specie quelle più rischiose, per riprendere quello che succede in tempo reale e lasciarne traccia elettronica. Il via libera all’introduzione del kit composto da mini occhio elettronico, smartphone e bottone di accensione è arrivato giovedì pomeriggio, al termine di un incontro tra Comune e sindacati: il protocollo operativo è stato sottoscritto da una parte dalla vicesindaco Anna Scavuzzo e dal comandante di piazza Beccaria Marco Ciacci e dall’altra dai rappresentanti delle tre sigle confederali e del Sulpm (a breve dovrebbe arrivare pure la firma del Csa).

L'obiettivo della bodycam, si legge nel disciplinare tecnico di utilizzo, è quello di «garantire, anche grazie alla presenza di funzioni preimpostate facilmente attivabili, la massima sicurezza degli operatori, in particolare quando questi si trovano in presenza di condizioni operative difficili quali dover affrontare soggetti particolarmente riottosi o il fronteggiare situazioni che possono evolvere nella commissione di reati». Le telecamerine saranno assegnate a reparti specifici come i nuclei che si occupano del contrasto a determinati reati (vedi l’Antispaccio), i ghisa del Radiomobile, i vigili di quartiere e quelli impegnati nell’esecuzione dei trattamenti sanitari obbligatori. Dopo aver pigiato il bottone d’accensione, l’agente dovrà immediatamente comunicare ai presenti che l’occhio elettronico è entrato in azione: «Attenzione: da questo momento è attiva la registrazione audio-video», la frase da scandire a voce alta. I dati acquisiti verranno poi scaricati dagli addetti (due per ogni reparto) su un computer ad hoc e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria: per i reati per cui si può procedere d’ufficio, le immagini verranno riversate su un cd e consegnate al pm; per quelli che necessitano di una querela di parte, saranno «congelate» per 120 giorni. «Bene le bodycam, ora aspettiamo gli spray al peperoncino», il commento del segretario del Sulpm Daniele Vincini. «È uno strumento in più a tutela degli operatori che sono ogni giorno in strada», conviene Orfeo Mastantuono del Csa.

nicola.palma@ilgiorno.net

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