
Il presidio dei lavoratori e degli studenti
Milano – Gli striscioni esposti dai dipendenti dell’Università Bicocca sintetizzano le ragioni della protesta: "Siamo persone, non siamo numeri". Un presidio davanti all’ateneo, preceduto da altre manifestazioni nei giorni scorsi, è stato organizzato con l’appoggio degli studenti per "chiedere risposte" nell’ambito di una trattativa che coinvolge circa 830 dipendenti, personale tecnico amministrativo.
I motivi della protesta
"Lunedì 12 giugno l’Università Bicocca ha festeggiato il suo venticinquesimo compleanno con tanto di festa, musica, balli, torta e aperitivo", si legge in un volantino distribuito dalla rappresentanza sindacale unitaria. "Noi dipendenti tecnici e amministrativi abbiamo garantito con il nostro lavoro i servizi essenziali indispensabili per arrivare a questi risultati. Spesso riceviamo riconoscimenti a parole ma mancano i fatti".
Al centro della protesta "incertezza" sulla riorganizzazione degli uffici e il mancato pagamento, secondo i rappresentanti sindacali, di maggiorazioni sullo stipendio legate a indennità, lavoro disagiato e premio per la performance individuale. Performance che da anni viene misurata tramite la "famigerata pagella" con valutazioni da 0 a 5 sul lavoro dei dipendenti.
"Ci sono problemi irrisolti – spiega Donata Menegazzi, rappresentante sindacale della Flc-Cgil – e chiediamo risposte alla rettrice e al direttore generale. Andremo avanti con i presidi di protesta".
I prossimi incontri
Nei prossimi giorni sono in programma incontri, che potrebbero portare a una svolta, mentre in passato l’ateneo era già finito al centro di proteste dai lavoratori di ditte esterne che si occupano di servizi in appalto.
"Da parte di Milano-Bicocca c’è massima disponibilità al dialogo – è la posizione dell’ateneo – ed è per questo che il prossimo 22 giugno si terrà un incontro con tutto il personale tecnico amministrativo".