MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Milano, bici che diventano vintage e si comperano all’asta/ FOTO

L’iniziativa della Ciclofficina +bc alla Stecca

Bici all'asta

Milano, 13 novembre 2017 - Il banditore sale in piedi su un tavolo con in mano un megafono di cartone. «Mi sentite?» Risate. Il megafono diventa un cappello, tolto dopo pochi secondi. È cominciata così ieri pomeriggio un’asta sui generis: quella delle biciclette rimesse in sesto nella ciclofficina dell’associazione +bc alla Stecca 3.0 di via De Castilla 26, quartiere Isola. Dieci mezzi inutilizzati da anni, abbandonati nei cortili o donati da cittadini che non li utilizzavano più sono tornati come nuovi, a disposizione dei migliori offerenti. «Mi hanno rubato ieri la bici... Sono venuta qui apposta perché spero di trovarne una nuova a buon prezzo», racconta una donna in mezzo a una folla di almeno cento persone. La prima dueruote finita all’asta è nera, da donna.

«Base d’asta 40 euro», grida il banditore. E subito le offerte aumentano, di 5 euro in 5 euro. L’aria si surriscalda nonostante il freddo. Ad aggiudicarsela è un uomo, un papà, contento di far felice la figlia Camilla, 16 anni. Sua l’offerta più alta: 105 euro. «Questa bici mi piace molto - dice la ragazza -, è proprio quella che volevo: particolare e vintage». L’asta è stato uno degli eventi più apprezzati organizzati ieri alla Stecca 3.0 nell’ambito del «Fame Market», mercato delle autoproduzioni di artigiani, artisti e designer. Un’edizione dedicata all’arte della maglieria, con workshop per tutta la giornata, e al mercato con una trentina di espositori. Anima degli spazi sono le associazioni che fanno parte della Stecca 3.0: capofila l’associazione Ada. Tra i partner la ciclofficina di +bc, la falegnameria sociale Bricheco (il cui logo è un tricheco con punte di avvitatori al posto dei denti), Asf che sta per Architetti senza frontiere, Aiab (che gestisce il mercato biologico del sabato) e l’associazione culturale Cantiere Isola. Ognuno anima uno spazio, offre attrezzi e competenze, promuove socialità.

«Il nostro è uno spazio condiviso, in cui ciascuno può venire e riparare la propria bici. A disposizione ci sono gli strumenti e anche il «sapere, nel senso che ciascuno apprende dall’altro», spiega Fabio Rocca, segretario di +bc. I soci pagano una quota simbolica. L’asta di ieri è servita anche per autofinanziarsi, «visto che dovremo pagare un affitto al Comune per usufruire di questi spazi, finora avuti in comodato d’uso», spiegano rappresentanti delle diverse realtà territoriali. Tra loro Anna Bianchi e Lidia Pezzoli (scenografa e restauratrice) della falegnameria Bricheco, aperta due giorni a settimana per chiunque voglia riparare i propri oggetti o costruirseli da zero. «Me è soprattutto un luogo di socialità», spiegano. Oltre al laboratorio promuovono corsi a pagamento tenuti da esperti: quello di falegnameria e di scultura del legno. Così ogni giorno, tra bici e pezzi di legno, si rinnova lo stupore. Per informazioni: www.lastecca.org.