Beccaria: dopo la fuga uno patteggia, l’altro rischia 3 anni. Tutti trasferiti al Sud

Il presunto capo è l’unico finito in un carcere per adulti, il complice si è accordato per 8 mesi di reclusione. I sospettati per l’evasione in carcere lontano da Milano

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Milano - Sono rientrati tutti nei minorili, tranne un giovane marocchino, che nel frattempo, già prima dell’evasione, era diventato maggiorenne, a quel punto traferito in un carcere per adulti e mandato a giudizio con l’accusa di evasione per cui rischia (il processo è ancora in corso) da uno a tre anni di reclusione e non godrà nemmeno del regime “agevolato“ dei minorili nella rieducazione (il reato lo aveva commesso da minorenne). A questo si aggiunge la reclusione di un 17enne “capobanda“ che ha patteggiato otto mesi in più. Finisce così la maxievasione dal carcere Beccaria avvenuta lo scorso 25 dicembre.

In sette avevano trovato il modo di scappare, approfittando dei lavori in corso nell’istituto da lungo tempo rompendo una protezione in legno già cedevole. Sei di loro erano saliti sulle impalcature per poi calarsi da un muro più basso rispetto a quello che circonda l’istituto, un altro aveva, invece, utilizzato un lenzuolo per scavalcare la recinzione e allontanarsi. L’evasione aveva innescato un feroce dibattito sulla sicurezza e sui problemi mai risolti del Baccaria.

Tre giovani erano rientrati subito nella struttura: due erano stati convinti a tornare al Beccaria dopo la mediazione della nonna e della sorella. Il terzo dopo aver parlato con i genitori. Il quarto, un egiziano di 17 anni era stato catturato dai Carabinieri di Sesto San Giovanni. I militari erano intervenuti in Piazza Marinai d’Italia a Sesto, tutto era partito da una segnalazione di un cittadino arrivata direttamente alla Centrale Operativa dei Carabinieri locale che indicava la presenza di un gruppo di ragazzi che si intrattenevano con musica ad alto volume.

Alla vista dei carabinieri, alcuni giovani avevano provato a scappare, ma erano stati subito fermati dai militari: uno di loro era stato identificato in uno degli evasi dall’istituto penitenziario. Su disposizione della Procura presso il Tribunale per i minorenni, il 17enne era stato accompagnato nuovamente al Beccaria, processato aveva patteggiato otto mesi in più. Gli autori dei disordini in questi mesi sono stati tutti trasferiti: due sono finiti a Catania, gli altri a Bari, Catanzaro, Potenza, Palermo e Caltanissetta.

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