Torture al Beccaria, i racconti dei detenuti: “Perdevo sangue e continuavano a picchiarmi”

Le testimonianze choc delle vittime messe a verbale: insulti e violenze inaudite nell’ufficio del “capoposto” da parte degli agenti, anche dieci contro uno

I racconti messi a verbale dai detenuti del Beccaria restituiscono pienamente il clima di violenza e terrore che si vive all’interno del carcere minorile milanese dove sono stati arrestati, accusati di tortura, maltrattamenti e altri reati, 13 agenti di polizia penitenziaria. 

Detenuti del carcere Beccaria (foto archivio)
Detenuti del carcere Beccaria (foto archivio)

Le testimonianze

“Mi hanno svegliato e mi hanno picchiato mentre ero in cella con un altro (...) mi hanno portato giù in una stanza singola e lì mi hanno ancora picchiato in faccia sul naso che mi faceva tanto male. Mentre mi picchiavano dicevano 'sei venuto ieri e fai così, sei un bastardo, sei un arabo zingaro”. È solo una delle tantissime e drammatiche testimonianze della dozzina di detenuti minorenni che hanno subito pesantissime vessazioni.  I verbali sono contenuti nell'ordinanza firmata dal gip di Milano Stefania Donadeo. Un altro ragazzo, che sarebbe stato pestato da sette agenti nel novembre 2022, ha raccontato: “Il primo colpo è stato uno schiaffo, il secondo colpo è stato un pugno, il terzo colpo è stato nelle parti intime e da lì ho visto tutto nero (...) l'ultima cosa che mi ricordo è che mi ha sputato addosso”.

Racconto choc

"Perdevo sangue dalla bocca e dal naso e in quattro continuavano a picchiarmi". Lo scenario è l'ufficio del capoposto, privo di telecamere. Il ragazzo chiede un accendino all'agente che lo fa uscire dalla cella e lo porta nella stanza dove ci sono altri tre poliziotti. "Non so perche' se l'e' presa. Dopo che ho detto 'sta cosa, mi ha tirato lo schiaffo, io non e' che ho reagito, mi sono solo spostato per non farmi mettere le mani addosso. Dopo che l'ho spostato hanno iniziato ad aggredirmi tutti quanto riempiendomi di calci e pugni, buttandomi anche per terra con lesioni qua sulla spalla e mi sono alzato pieno di sangue, cioè' qua dalla bocca perdevo sangue, occhio viola, bernoccoli. Un po' mi facevano male le ossa delle costole, la schiena. Poi mi hanno portato in bagno, mi fanno “Figlio di p... vedi di sciacquarti perché se no te ne diamo altre. Vedi di muoverti. Adesso non devi rompere più i coglioni"

L’ufficio

Le violenze spesso avvenivano appunto nell'ufficio del capoposto e in alcuni casi sarebbero stati anche dieci agenti ad aggredire un solo ragazzo. “Ammanettati” e poi “picchiati”, si legge ancora negli atti. L'8 luglio scorso un altro giovane ha raccontato: “Hanno spaccato un mio amico (....) qua sul labbro qua c'aveva l'impronta degli stivali (...) gli hanno schiacciato la faccia con gli stivali”

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