
I vicini di casa hanno chiamato i carabinieri I militari hanno prontamente ricostruito l’accaduto raccogliendo diversi particolari in merito alle condotte violente
Turate (Como) – Per due volte, nell’arco di una notte, ha cercato di soffocare la moglie. Che si è salvata solo grazie alla sua prontezza di riflessi e alla forza che ha messo nel divincolarsi dalla presa del marito, Mourad Mezni, 60 anni, ora finito in carcere con l’accusa di tentato omicidio. L’aggressione è avvenuta alcuni giorni fa nell’abitazione della coppia, lui di origine tunisina e lei italiana, sposati da una vita e senza mai alcuna criticità. Se non ultimamente, quando l’uomo ha cominciato ad avere atteggiamenti molesti e persecutori nei confronti dei vicini di casa, per i quali è stato raggiunto da un ammonimento del questore.
La scorsa notte ha raggiunto la moglie a letto, tentando di soffocarla mettendole un cuscino sulla faccia, per poi afferrarla al collo. La donna è riuscita ad allontanarlo e a sottrarsi all’aggressione, trovando riparo in cucina. Ma poco dopo, Mezni l’ha nuovamente raggiunta alle spalle, mettendole un foulard attorno al collo e cercando nuovamente di strangolarla, fino a farle perdere i sensi. Quando si era ripresa, anche il marito si era assopito, probabilmente sotto effetto di stupefacenti, e la donna è riuscita a scappare di casa e trovare rifugio dai vicini, che hanno chiamato i carabinieri di Turate. I militari hanno ricostruito l’accaduto, compreso un ulteriore tentativo di immobilizzare la donna, legandole i polsi. Inoltre è emerso che da circa sei mesi l’atteggiamento del marito era stravolto, quasi certamente legato all’abitudine, mai avuta prima, di assumere droga.
La vita matrimoniale ha iniziato a essere caratterizzata da minacce e molestie, che si erano estese anche al vicinato: il provvedimento del questore scaturisce infatti da un episodio avvenuto a fine gennaio, quando l’uomo era stato visto girare per le scale del condominio con un grosso coltello da cucina. Su richiesta del sostituto procuratore di Como Giulia Ometto, il Gip Maria Elisabetta De Benedetto ha emesso la misura cautelare in carcere.