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Barricate sul parco urbano: "Essenziale e strategico"

Il polmone verde di 30 ettari fu pensato come risarcimento a un secolo di veleni

Barricate sul parco urbano: "Essenziale e strategico"

Un polmone verde di quasi 30 ettari, tra le cattedrali industriali. Era stato pensato come risarcimento a un secolo di inquinamento subìto da Sesto nel corso del ‘900. Ed è soprattutto l’ultimo pezzo di città pubblica sulle aree Falck. Il resto è stato spazzato via 7 anni fa, quando l’attuale amministrazione rinunciò all’asilo e alla scuola modello, disegnati da Renzo Piano, e alla futurista biblioteca sotto il Bliss a favore degli oneri, serviti in parte per il nuovo commissariato che, un giorno, nascerà dietro il Mage. Se dovesse scomparire anche il grande parco urbano (nel rendering), sull’Unione 0 resterebbe solo la città privata delle torri di 60 metri, anche queste concessione dell’attuale Giunta che, pur di far partire i lavori, disse sì alla richiesta di Milanosesto di spostare alcuni volumi lungo l’asse della ferrovia. Nei patti, l’anticipo di 13,5 ettari di parco (19 campi da calcio) in fase 0 con studentato, albergo, sede operativa di Intesa San Paolo, nuove residenze, attesi tra il 2025 e il 2026.

"Continueremo a difendere la realizzazione del parco come da noi approvato. Sulle bonifiche siamo aperti a un’eventuale ipotesi di contributo del governo ma per le funzioni pubbliche, come il polmone verde, che resta obiettivo essenziale e strategico nel recupero dell’area – spiega l’assessore all’Urbanistica Antonio Lamiranda –. Banca intesa prevede contributi diretti come misura sociale: l’operatore li chieda per mitigare i costi di risanamento. Ogni altra e diversa soluzione non è percorribile". Il settore Ambiente del Comune avrebbe già cassato una proposta informale di bonifica a zone, che rischia di essere preludio a una futura variante: se il suolo viene pulito in un determinato modo e non in un altro, potrà ospitare solo alcune funzioni a discapito di altre, mettendo spalle al muro il Comune. Allo stesso modo, gli uffici tengono duro anche sul disegno del verde. "Oggi chiediamo all’operatore di avviare il parco e realizzare le opere pubbliche a suo carico, necessarie all’apertura di Città della Salute, nostro principale obiettivo di mandato e vero volano delle ex Falck, grazie a 450 milioni di investimento pubblico – conclude Lamiranda –. Non c’è altro tempo da perdere, visto che già mancheremo l’obiettivo di finire la pianificazione dell’Unione 1 nel 2026". La.La.