Milano, barista pestato dal branco: ha rischiato di perdere l’occhio /VIDEO

Botte da giovani clienti molesti. Impressionanti le immagini dell'aggressione riprese dalle telecamere di sicurezza

Il pestaggio ripreso dalle telecamere del locale

Il pestaggio ripreso dalle telecamere del locale

Milano, 11 gennaio 2019 - Prima la rapina pre natalizia. Poi, dopo Capodanno, un pestaggio che ha fatto finire all’ospedale il titolare sessantenne. «Abbiamo avuto il timore che potesse perdere un occhio. È stato picchiato brutalmente, il suo volto era una maschera di sangue», dicono la moglie e la figlia. Non c’è pace per il bar Avana di viale Suzzani in zona Niguarda, gestito da 5 anni da una famiglia cinese che ora sta raccogliendo decine di manifestazioni di solidarietà. I due fatti non sembrano avere collegamento. La rapina risale alla sera del 17 dicembre: papà e figlia camminano ad alcune centinaia di metri dal bar, quando vengono intercettati da due delinquenti. Bloccano lei, spingono lui e si impossessano del bottino di circa 35mila euro, «soldi che avremmo dovuto versare per i tabacchi venduti, Gratta e Vinci, slot e Lotto», spiega la ragazza. Dopo il colpo è intervenuta la polizia e sono in corso accertamenti a cura del commissariato Greco-Turro diretto dal vicequestore Angelo De Simone.  «Ma l'episodio che ci ha lasciato basite è avvenuto il 2 gennaio, attorno alle 18.20: mio marito è stato aggredito ed è ancora in ospedale. Ha rimediato 15 giorni di prognosi per danni all’osso sotto l’occhio sinistro e un taglio sulla fronte; è stato operato mercoledì e per fortuna l’operazione è andata bene ma in un primo momento abbiamo temuto potesse perdere l’occhio», racconta la moglie. Le immagini della telecamera mostrano una massa di persone che si avventa sull’uomo: pugni, schiaffi, senza pietà. «C’era un gruppo di ragazzi molto giovani, ai tavolini - continua la figlia -. Avevano sporcato a terra con fazzoletti, mozziconi e sputi. Mio padre stava pulendo e loro lo trattavano senza rispetto buttando a terra altri oggetti. C’è stato un primo spintone e una prima aggressione. A quel punto uno di loro ha sostenuto che fosse stato mio padre a colpirli e ad aver importunato una delle loro ragazze, incinta. E ha chiamato il padre che si è presentato a dare manforte. Poi mio papà è stato assalito». Immediato l’intervento dei carabinieri e del 118. Il titolare è stato trasportato in codice verde al Fatebenefratelli mentre la ragazza incinta, che aveva accusato un malore, è stata accompagnata al Niguarda. «Per fortuna mio padre si riprenderà. Ma queste cose non devono più accadere, vogliamo solo lavorare».

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