MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Bardelli, dimissioni in due tempi. Lunedì intervento in Consiglio. Il Pd a Sala: comitato per Milano

Il sindaco: "Assessore pronto a rimettere l’incarico, ma lo farà solo dopo il discorso in aula". Il dem Capelli: "Sì a un organismo in cui coinvolgere i corpi sociali e le varie realtà cittadine".

Il sindaco: "Assessore pronto a rimettere l’incarico, ma lo farà solo dopo il discorso in aula". Il dem Capelli: "Sì a un organismo in cui coinvolgere i corpi sociali e le varie realtà cittadine".

Il sindaco: "Assessore pronto a rimettere l’incarico, ma lo farà solo dopo il discorso in aula". Il dem Capelli: "Sì a un organismo in cui coinvolgere i corpi sociali e le varie realtà cittadine".

Le dimissioni sono pronte, ma l’assessore alla Casa Guido Bardelli le formalizzerà solo lunedì, dopo che avrà spiegato la sua posizione in Consiglio comunale. L’annunciato incontro tra il sindaco Giuseppe Sala e lo stesso Bardelli si è svolto ieri mattina a Palazzo Marino. L’attuale assessore, avvocato di professione, vicino a Cl, è entrato al faccia a faccia con il primo cittadino in una posizione scomoda. In alcune intercettazioni telefoniche collegate all’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari l’ex dirigente comunale Giovanni Oggioni, infatti, Bardelli nel dicembre 2023, quando non era ancora assessore, affermava "dobbiamo far cadere questa Giunta" e criticava aspramente l’operato dell’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi e dell’ex direttrice di settore Simona Collarini.

Sala giovedì aveva detto che Bardelli era "consapevole" che la situazione non fosse semplice per lui, dopo l’uscita di quelle intercettazioni. L’accordo tra sindaco e a assessore, già l’altro ieri, era di un’uscita soft dell’avvocato dalla Giunta comunale. Una nota del Comune pubblicata ieri mattina al termine dell’incontro ha delineato la exit strategy: "Bardelli ha manifestato l’intenzione di rimettere l’incarico a lui affidato. Per rispetto istituzionale, lunedì 10 marzo, l’assessore intende spiegare i motivi della sua decisione al Consiglio comunale. A valle di ciò, le sue dimissioni saranno formalizzate". In pratica, Bardelli, pur non indagato, accetta di andar via, ma vuole spiegare pubblicamente le sue ragioni. Una condizione che il primo cittadino ha accettato, anche perché soddisfatto del lavoro svolto dall’assessore sul Piano Casa, che punta a far realizzare 10 mila nuovi alloggi a prezzi accessibili.

Alcune indiscrezioni, intanto, raccontano che più di un collega assessore, compresi alcuni iscritti al Pd, avrebbe espresso solidarietà nei confronti di Bardelli, auspicando che non lasci la Giunta. Uno scenario che però, allo stato attuale, sembra improbabile. Tant’è. Sala non intende tenere per sé le deleghe alla Casa e nella nota sottolinea che quell’assessorato "è estremamente rilevante per Milano ed è necessario garantire continuità nelle attività che si stanno portando avanti" e che "valuterà, nei prossimi giorni, le alternative possibili al fine di non interrompere il percorso tracciato sul “Piano Casa”". Parlando di "alternative possibili", al plurale, il primo cittadino fa capire di non avere ancora un unico nome in testa. L’obiettivo di Sala è individuare un tecnico, come è Bardelli. Ma uno dei nomi emersi giovedì nel toto Giunta, il presidente del Consorzio Cooperative Lavoratori Alessandro Maggioni, ieri con una nota si è sfilato dalla rosa dei papabili ("fa piacere vedersi accreditato come assessore, ma smentisco tale ipotesi"). Quotazioni in ribasso anche per l’urbanista del Politecnico Matteo Bolocan e per i due politici del Pd Federico Bottelli e Bruno Ceccarelli, rispettivamente presidenti delle commissioni comunali Casa e Rigenerazione urbana.

I vertici milanesi del Pd, in questa fase, non sembrano tanto interessati al sostituto di Bardelli quanto a costruire una strategia di rilancio del centrosinistra in vista delle Comunali del 2027. Il segretario metropolitano dei dem, Alessandro Capelli, in una nota di ieri, dopo un confronto con Sala, premette "seguiamo con grande attenzione quanto sta emergendo dalle indagini della Procura: una situazione che ci preoccupa e che va affrontata con serietà e responsabilità" e subito dopo lancia un’idea che va al di là del rimpastino di Giunta: "Siamo al fianco di Sala e, insieme alla coalizione, lavoreremo per costruire una strategia forte e condivisa, rafforzando l’azione della Giunta. Per questo proponiamo al sindaco e alla coalizione di coinvolgere, in un comitato per la Milano democratica, che affronti bisogni e sfide dell’oggi, guardando alla città del domani, rappresentanti dei corpi sociali e delle realtà cittadine, per un confronto con l’amministrazione e con le forze politiche per affrontare al meglio questa fase complessa". Le priorità? "Il Piano di governo del territorio, le politiche per le case popolari e il tema della sicurezza".