Bar Doria, 50 anni di storia dietro al bancone

Il locale di via Plinio compie mezzo secolo di vita e domani fa festa con aperitivo e musica. Nel nome del “Cavaliere’’ Nereo Bulbarella

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di Sandro Neri

La storia passa dal bancone, dalle originali finiture delle pareti, rimaste le stesse da mezzo secolo, e dalle foto appese. Tutte dedicate a al commendator Nereo Bruno Bulbarella, per tutti "il Cavaliere", sempre in impeccabile frac bianco. Sia che fosse in tv, al fianco di Mike Bongiorno, che insiema a Christian Barnard, il capostipite dei trapianti di cuore. Il "Cavaliere", anche se da poco, non c’è più. Ma la sua eredità continua a vivere, insieme ai cocktail da lui inventati, nel "Doria", lo storico bar di via Plinio che domani festeggia, anche in nome suo, i cinquant’anni.

"Il 26 novembre 1972 è il giorno in cui, per la prima volta, abbiamo alzato le saracinesche da proprietari", precisa Tamara Barcaglioni, moglie del "Cavaliere". "Il bar esisteva già da 11 anni e quando mio marito aveva pensato di rilevarlo era in realtà appena stato venduto. Una delusione inaspettata: mio marito, che lavorava come direttore in un locale di piazza Carlo Erba, si era innamorato di questo posto il giorno stesso in cui, in un bar di via Pinturicchio, un amico gliene aveva parlato. Ma era destino che passasse a noi, perché il nuovo proprietario accettò subito la nostra offerta. Ed è così che è cominciata questa storia". Affollata, intensa e movimentata come in fondo è anche la storia di Milano. Cocktail e aperitivi, frutto delle mani esperte di Bulbarella, riempiono ogni giorno il bar. Una popolarità che nel pieno degli anni di piombo può riservare anche drammatiche sorprese. Come la mattina del 17 aprile del 1975 quando un commando di "catanghesi" incendia il bar, dopo un corteo in corso XXII Marzo, a due giorni dalla morte di un militante della sinistra extraparlamentare. "Siamo ripartiti da zero – continua la titolare – quando dovevamo ancora finire di pagare le cambiali per l’acquisto del locale. Per fortuna, anche in quell’occasione, la sorte ci è venuta incontro indicandoci la strada per poter continuare".

Pochi mesi e la popolarità del locale si fa più grande di prima. Merito dell’infaticabile titolare. "Un grande barman e una bella persona", ricorda la moglie. "I clienti adoravano la sua gentilezza e i suoi modi. Il successo del Bar Doria viveva anche di questo". Ex cameriere di origini venete, nel settore dall’età di 15 anni, Bulbarella aveva conosciuto Josephine Baker e i segreti delle notti milanesi. Al Doria ha inventato la Bomba, un cocktail a base di fragola fresca, di vodka e di un ingrediente che non ha mai voluto indicare ma che aveva battezzato "il nettare del Cavaliere". Dietro al bancone ha vissuto da protagonista gli anni della Milano da bere. Al Doria sono passati Loredana Bertè, Lino Banfi, Gianni Rivera, Renato Zero, poi la famiglia Maldini, Betty Curtis, Lauretta Masiero. Quindi le luci della ribalta televisiva, quando Bulbarella era ospite di Mike Bongiorno a Superflash. "Tempi bellissimi, perché più sereni", osserva Maurizio, figlio di Nereo Bruno e Tamara, che al Doria ha raccolto il testimone del padre, insieme al fratello Massimo e al nipote Alessio. Sono loro a organizzare la festa dei cinquant’anni, prevista domani dalle 18. Prima gli aperitivi, poi, dopo le 21, una serata in musica. "Un appuntamento dedicato ai giovani, di casa da sempre in questo bar, e a Nereo Bruno, che se ne è andato all’improvviso, a 84 anni, lasciandoci in dono la sua maestria e un patrimonio di affetto e amicizie sincere che ancora accompagnano la vita del Doria", dice Tamara. E, per una volta, dimentiamoci delle bollette, mai state così care. "Al Doria dimora il sorriso".

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