NICOLA PALMA
Cronaca

Il giallo del ras dei “bancomattari”: il suicidio in Spagna dopo 73 furti in Italia e la carta d’identità mai ritrovata

Giuseppe Molinelli era stato arrestato dai carabinieri nel 2021 per una settantina di assalti con esplosivo. Morto il 13 giugno 2024 in Costa Blanca. Dodici giorni dopo, le esequie in Emilia: “Cerimonia anomala”

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MILANO – Aveva scelto le spiagge bianchissime di Benidorm per il suo buen retiro. Lì in Costa Blanca aveva aperto il locale “Gnam Gnam” nel 2018, forse pensando di essersi lasciato tutto alle spalle e di non dover rispondere delle decine di assalti messi a segno in giro per la Lombardia con la sua gang di bancomattari fino al 28 marzo 2019, giorno della partenza definitiva da Bologna. Meno di due anni dopo, il 25 febbraio 2021, i carabinieri del Nucleo investigativo hanno presentato il conto a Giuseppe “Nano” Molinelli, arrestandolo come il presunto leader di una banda che avrebbe messo a segno una settantina di assalti con la tecnica della “marmotta”.

Poi sono arrivate le condanne di quasi tutti i componenti della batteria, diventate definitive nel gennaio 2024: stando a quanto risulta al Giorno, Molinelli doveva scontare circa 8 anni. Tuttavia, le ricerche dei militari di via Moscova hanno fatto emergere che il “Nano” è deceduto in Spagna nell’estate del 2024 all’età di 44 anni. In particolare, la stazione di Granarolo dell’Emilia ha comunicato che dal 12 luglio 2023 Molinelli risultava iscritto all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) e che era deceduto per suicidio. Le esequie sono state celebrate regolarmente il 25 luglio 2024 nella chiesa della frazione Viadagola. Dopo aver consultato il registro delle celebrazioni, il parrocco, interpellato dai militari, ha dichiarato che il funerale è andato effettivamente in scena.

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Tuttavia, come si legge nel verbale di vane ricerche, la cerimonia si sarebbe svolta in circostanze che lo stesso religioso non ha esitato a definire “anomale”: l’urna con le ceneri del defunto somigliava a un manufatto artigianale, una sorta di “lampadario”; e alla funzione non era presente alcun servizio di pompe funebri. E ancora: le ceneri sono state portate in chiesa da una “sedicente zia” non meglio identificata, che al termine delle esequie le ha rimesse nell’auto con cui era arrivata a Granarolo.

Dagli accertamenti è venuto fuori che Molinelli non risultava essere stato tumulato nel cimitero del Comune; e agli atti dell’Anagrafe non risultava alcuna certificazione della sua morte. Il 18 dicembre 2024, poi, i carabinieri hanno saputo che il Consolato generale d’Italia di Barcellona aveva trasmesso il fascicolo relativo al decesso del quarantaquattrenne bolognese, con contestuale richiesta di trascrizione dell’atto di morte presso il registro dello Stato civile del Comune di Granarolo. Il certificato di morte è datato 15 gennaio 2025. La carta d’identità di Molinelli, realizzata due mesi prima del decesso, non è mai stata trovata. Un particolare che ha aggiunto ulteriore mistero a una fine tragica quanto avvolta nell’ombra.