REDAZIONE MILANO

Il buen retiro del “Nano“ in Costa Blanca

Il capo Molinelli in Spagna: era il titolare di un ristorante. I consigli dalla spiaggia: "Vi state attaccando alla bandiera sbagliata"

Spiagge bianchissime e mare caraibico. Hotel altissimi a poche decine di metri dalla battigia e strade piene di ristoranti a buon mercato. È la cartolina di Benidorm, paesino di pescatori fino agli anni Sessanta e oggi irrinunciabile meta turistica (almeno fino all’avvento del Covid) della Costa Blanca nota soprattutto per i due litorali Levante e Ponente e per la vita notturna. Lì si è trasferito Giuseppe "Nano" Molinelli, il leader della banda di bancomattari che ha messo a ferro e fuoco mezza Lombardia per più di due anni. Lì, al civico 2 di Calle Gerona, ha aperto il locale "Gnam Gnam", inaugurato il 6 maggio 2018. Specialità: pasta, piadine, insalate e hamburger. Lì, forse, pensava di essersi lasciato tutto alle spalle e di non dover rispondere delle decine di assalti messi a segno con la sua gang fino al 28 marzo 2019, giorno della partenza definitiva da Bologna. E invece il buen retiro è durato meno di due anni, visto che ieri pure il quarantenne già arrestato nel 2014 è finito in manette a valle dell’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo, coordinati dall’aggiunto Laura Pedio e dal pm Leonardo Lesti.

Dagli atti dell’inchiesta, emerge il profilo di un leader particolarmente scaltro nel reinvestire i proventi dei furti nel ristorante in Spagna, con "una lunga esperienza nel “settore“" che gli consente "di essere l’ispiratore delle strategie da seguire". È un capo che agisce in prima persona, affiancando il complice che fa materialmente deflagrare la "marmotta" e riempiendo la borsa verde con le decine di migliaia di contanti sputate dagli sportelli sventrati. Non lascia nulla al caso, come dimostra quando ordina a Claudio Mantuano di dare "una pulita alla maniglia" dell’auto "per evitare che vi restino impresse impronte digitali". Il trasferimento nella penisola iberica gli eviterà l’arresto in flagrante avvenuto tre settimane dopo a Solaro, ma poco cambia sul fronte delle accuse contestate dai pm e accolte quasi interamente dal gip: Molinelli è considerato il deus ex machina della stragrande maggioranza degli assalti, così carismatico da restare punto di riferimento per alcuni dei ladri, a cominciare da Sebastiano Corso, anche a distanza.

Proprio in quei giorni, infatti, si sta consumando una spaccatura tra fazioni opposte: tra chi è intenzionato a riprendere subito i blitz dopo la scoperta di una cimice in un’auto e chi, come il "Vecchio" Giuseppe Quitadamo, vede "mostri" ovunque e vorrebbe aspettare tempi migliori. "Vi state attaccando alla bandiera sbagliata, dammi retta", dice Molinelli a Corso. I contatti telefonici proseguono (sempre con utenze-citofono), anche se in teoria il quarantenne dovrebbe essere indaffarato nella ristrutturazione dello "Gnam Gnam" in vista della stagione estiva: "Sì, hai presente dove ha comprato... ehm... il letto? Dove ha comprato il letto nuovo lì...", il resoconto di Corso sul passaggio delle forze dell’ordine nei pressi di un box "pulito". Le carte raccontano di un uomo che non vuole staccarsi dal suo recentissimo passato e che viene costantemente aggiornato. Ora il carcere e l’accusa di associazione a delinquere. Benidorm è lontanissima.Nicola Palma