11 marzo 2019, la Kia Rio della banda di bancomattari finisce in una carrozzeria di Granarolo dell’Emilia. È uno dei controlli periodici a cui la gang guidata da Giuseppe Molinelli sottopone le sue auto "taxi" (cioè quelle utilizzate per i trasferimenti da Bologna a Milano) per avere la certezza di non essere intercettati o monitorati dalle forze dell’ordine. Il primo ad avere il responso del meccanico di fiducia è Giuseppe Quitadamo, detto "Nonno" o "Vecchio" perché meno giovane del resto dei componenti del gruppo (compirà 52 anni il prossimo 26 agosto). La reazione non è delle migliori: i primi a fare le spese della sua ira sono coloro che usano abitualmente della monovolume, vale a dire Zakaria Siyadi e Claudio Mantuano, che al telefono diventano "sti due scemi di m.". Poi, però, uno dei leader dell’associazione a delinquere se la prende pure con Molinelli: "No ma è lei, ma è lei... io piglio a schiaffoni il piccoletto, non quei due scemi... hai capito?". Ovviamente, la preoccupazione è che gli investigatori abbiano ascoltato discorsi compromettenti e che siano sulle tracce dei ladri, reduci da due colpi in rapida successione nella notte tra il 5 e il 6 marzo (uno a vuoto a Binasco e uno da 185.190 euro a Seriate).
La bonifica va avanti per ore: "Ok, adesso è pulita", sentenzia l’operaio dopo aver individuato ed eliminato il dispositivo di intercettazione telefoniche e di localizzazione satellitare Gps. Il controllo supplementare è affidato a Stefano Monaco, che millanta un rapporto strettissimo con un poliziotto bolognese che chiama "Gabry": dice che non c’è da preoccuparci, ma è tutto inventato; i carabinieri scopriranno che il "Gonfio" (che sognava di aprire una palestra con i soldi rubati) in realtà faceva finta e parlava con una voce guida registrata del servizio 119. Il ritrovamento mette comunque in subbuglio la banda, che si spacca a metà tra chi ha bisogno di soldi e vuole ripartire subito e chi predica prudenza. La diatriba dura un mese, poi vince chi spinge per agire nel weekend lungo di Pasqua. I militari sono lì ad aspettarlo. E a Solaro scatta la retata. N.P.